Maxi truffa all’Inps nel Basso Salento: assoluzione e prescrizione per oltre cinquanta imputati

Invece, in una scorsa udienza, la Pubblica Accusa aveva invocato numerose richieste di condanna. I fatti si sarebbero verificati tra il gennaio 2009 e quello del 2012, nella zona compresa tra Collepasso e Casarano.

martello giudice sentenze

Si conclude con numerose assoluzioni e prescrizioni del reato, il processo su una maxi truffa ai danni dell’Inps con i falsi braccianti, nel Basso Salento. La sentenza è stata emessa nelle scorse ore dal giudice monocratico Bianca Todaro. Assoluzione o estinzione del reato per intervenuta prescrizione, il verdetto del Tribunale per tutti gli imputati.

Invece, in una scorsa udienza, la Pubblica Accusa aveva invocato oltre cinquanta richieste di condanna. Nello specifico, 2 anni e 4 mesi per Paolo Polimeno, 83 anni, gestore dell’azienda agricola. Invece, sono stati chiesti 1 anno e 6 mesi per ciascuno dei lavoratori beneficiari delle somme “ingiustamente ottenute”, secondo la Procura, per indennità di disoccupazione agricola, di malattia e maternità non dovuta. Si tratta di: Carmine Bonatesta, 67enne; Laura Cristina Bray, 45enne; Assunta Cafiero, 67enne; Maria Caggese; Anna Camardo, Rita Contini, 42enni; Grazia Castellana, 56enne; Maria Cazzato, 40enne; Giuseppa De Giorgi, 34enne; Grazia De Siena, 49enne; Grazia De Simone, 47enne; Roberto De Rose, Antonia Di Domenico, 30enni; Giuseppe Di Gioia, 23enne; Rosalba Esposito e Maria Fasano, entrambe di 58 anni; Maria Vincenza Fiorentino, 59enne; Rita Gatto, 67enne; Giuseppe Giaccari, 58enne; Giuseppe Giaracuni, 60enne; Maria Luisa Lia, 37enne; Agostino Lisi, 49enne; Antonia Merico, 60enne; Anna Maria Montagna, 52enne; Anna Rita Paglialonga, 59enne; Marcella Paglialonga, 41enne; Anna Pellegrino, 62enne; Anna Lucia Pellegrino, 47 anni; Marco Pellegrino, 30enne; Giuseppe Resta, 60enne; Palma Ria, 66enne; Giorgio Giovanni Santoro, 50enne; Antonia Carmela Stefanizzi, 54 anni; Roberto Staffa, 50enne; Antonio Manila Toma, 39enne; Elisabetta Toma, 37enne; Tamara Toma, 40enne, tutti di Collepasso.

E poi ancora: Maria Grazia Paglialonga, 47enne; Maria Concetta Panico, 47 di Cutrofiano; Antonia Donadei, 46enne di Neviano; Francesca Duca, 65enne; Giuseppe Seclì, 72enne; Elisabetta Stefanizzi, 35enne residenti a Parabita; Daniela Fasano, 56enne; Lucia Stamerra, 47enne, di Tuglie; Vita Giaccari, 42enne di Seclì; Giorgina Guido, 56enne di Sangiano (comune della provincia di Varese); Carmina Nuzzachi, 61enne di Aradeo; Loretta Rizzo, 35enne originaria di Nardò; Elisabetta Sticchi, 50enne di Brindisi; Rosalba Calò, 57enne di Collemeto; Elena Cantanna, 40enne di Lecce; Mario Cortese, 44enne di Gallipoli; Roberto De Rose Dei Barboni, 56enne di Casarano.

Sul banco degli imputati era finita anche Grazia Polimeno (deceduta nel 2012) della ditta agricola “Eredi Polimeno Grazia e Polimeno Paolo” di Collepasso.

Il collegio difensivo era composto, tra gli altri, dagli avvocati: Luca Laterza, Americo Barba, Giovanni Greco, Gianluca Greco, Francesco Piro, Luigi Sindaco, Stefano Prontera, Gian Maria Iasi, Fabio Zeppola, Pietro Viola, Walter Zappatore, Giovanni Gabellone, Attlio De Marco, Paolo De Santis. Durante la discussione in aula, i legali hanno sostenuto che l’azienda esisteva e i lavoratori risultavano regolarmente assunti, motivo per cui non erano da ritenere “fittizi”. Durante il dibattimento sono stati ascoltati molti di essi e un agronomo.

I fatti

I fatti si sarebbero verificati tra il gennaio 2009 e quello del 2012, in vari comuni del Basso Salento, tra cui Collepasso e Casarano. Gli imputati erano accusati, a vario titolo ed in diversa misura, di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, per le istanze trasmesse all’Inps finalizzate ad ottenere l’indennità di disoccupazione, con un danno stimato per oltre 250 mila euro. Decisive per una svolta delle indagini, coordinate dal Pm Elsa Valeria Mignone, le informative dell’ispettorato del lavoro e della Guardia di Finanza di Gallipoli.



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