I due “camici bianchi” rispondevano di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario, ma le accuse sono cadute durante il processo.
Non solo, poiché i giudici hanno disposto la trasmissione degli atti alla Procura, come richiesto dalla difesa, per procedere contro la denunciante per calunnia.
Non solo, gli veniva contestato di aver cercato di costringerla, in più occasioni, a subire rapporti sessuali. Tutte le accuse sono cadute al termine del processo.
La Corte, in riforma della sentenza di condanna in primo grado, ha riconosciuto l’insussistenza dell’accusa di occupazione abusiva, decretando che il fatto non sussiste.
Cade l’accusa di associazione e viene scarcerato dopo aver rimediato una condanna in Appello a 3 e 6 mesi di reclusione, già interamente scontata, per 4 accuse di spaccio.
Il proprietario di un allevamento di cani ed il veterinario rispondevano dell’ipotesi di reato di falsità ideologica in atto pubblico e falsificazione di certificazioni mediche, ma sono stati assolti al termine del processo.