Termina con l’assoluzione per “vizio totale di mente”, il processo con rito abbreviato di oggi, nei confronti di Cosimo Loiola, 45enne di Galatone, accusato dell’omicidio di Sebastiano Danieli, pensionato di 66 anni, ucciso con tre colpi d’ascia alla testa, l’11 febbraio scorso in un terreno di sua proprietà.
Il gup Maria Francesca Mariano ha accolto la richiesta di assoluzione del pm Rosaria Petrolo ed ha assolto l’imputato, disponendo il ricovero in una Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) per le cure psichiatriche.
Va detto che nel marzo scorso si era svolto dell’incidente probatorio, davanti al gip Tea Verderosa, al termine del quale era emersa l’incapacità d’intendere e di volere e di stare in giudizio di Loiola, sulla scorta della perizia della specialista Paola Calò e venne disposta la revoca della misura carceraria. Il perito ha anche evidenziato la pericolosità sociale dell’imputato, spiegando che “può essere fronteggiata attraverso l’inserimento in un ambiente sociale altamente contenitivo”.
L’11 febbraio scorso, Danieli si trovava nel proprio terreno, quando venne raggiunto da Loiola. Durante una lite, il 45enne lo avrebbe colpito con un’ascia in ferro alla testa, con l’ultimo colpo mortale alla nuca. ll 66enne, un ex dipendente di un mobilificio in pensione, venne ritrovato, riverso a terra, con evidenti tracce di sangue. E in base ad alcune testimonianze, nei giorni precedenti, Loiola aveva “rivendicato” di essere il proprietario dei fondi, tra cui quello della vittima.
Cosimo Loiola venne sottoposto a fermo in base alle indagini dei carabinieri. In seguito, assistito dall’avvocato Antonio Luceri, si avvalse della facoltà di non rispondere, dinanzi al gip, nell’interrogatorio in carcere.
I familiari di Sebastiano Danieli erano assistiti dagli avvocati Tommaso Valente e Angelica Angelini.
