Nelle scorse ore, la Seconda Sezione Penale della Corte d’Appello di Lecce, presidente Carlo Errico, a latere Domenico Toni e Silvia Minerva, ha assolto “per non aver commesso il fatto”, Giulio Falconieri, 36enne di Nardò, dal reato di associazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti e l’ha rimesso immediatamente in libertà.
L’imputato era stato condannato in primo grado, nell’ottobre del 2023, alla pena di 8 anni.
Giulio Falconieri difeso dagli avvocati Alessandro Diddi e Giuseppe Bonsegna, era stato in precedenza, arrestato nell’ambito dell’operazione – costola di “Final Blow”, il 13 aprile 2022, perché accusato di far parte dell’associazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti capeggiata da Longo Roberto e di avere anche spacciato marijuana nel territorio di Nardò.
Falconieri, che, nel frattempo, era stato collocato agli arresti domiciliari per ragioni di salute e poi anche autorizzato a svolgere attività lavorativa, si era difeso davanti al giudice, ammettendo di aver spacciato marijuana, ma negando di aver fatto parte dell’associazione.
Il verdetto di primo grado era stato confermato dalla Corte di Appello di Lecce, con la sentenza dell’11 ottobre del 2024 che, però, era stata annullata dalla Cassazione con la sentenza del 16 aprile del 2025, con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Lecce.
La Cassazione, accogliendo le tesi difensive, sino al quel punto rigettate, aveva stabilito che, sulla scorta dell’istruttoria compiuta, segnatamente le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia ed alcune intercettazioni telefoniche, non poteva dirsi provato che il Falconieri fosse inserito nell’associazione capeggiata da Longo.
