Le strade in Puglia sono più sicure, calano gli incidenti ma di mezzo c’è la Pandemia

L’anno della pandemia, con le chiusure generalizzate in primavera e l’istituzione delle zone a novembre, ha visto un drastico calo degli incidenti stradali e della mortalità. Tra le cause presunte di quelli avvenuti, l’alta velocità e la distrazione alla guida. Ecco tutti i dati.

“La sicurezza stradale in Puglia è aumentata rispetto all’anno 2020”, a dichiararlo è lo studio effettuato dall’Istat sugli incidenti stradali in Italia, che si sono verificati sul territorio nazionale nell’anno della Pandemia, con i dettagli regione per regione.

Nel 2020, gli incidenti stradali con lesioni a persone in Italia sono stati in totale 118.298, in drastica diminuzione del -31,3% rispetto al 2019, di cui 2.395 mortali, cioè morti entro 30 giorni dall’evento e 159.248 feriti pari al -34% rispetto al 2019.

Il calo degli incidenti interessa tutti gli ambiti stradali; la flessione più consistente si registra sulle autostrade (-39,9%), seguono le strade urbane (-31,7%) e quelle extraurbane (-27,5%). Le vittime scendono del 37,1% sulle autostrade (195), del 25,7% sulle strade extraurbane (1.139) e del 20,3% sulle strade urbane (1.061).

I dati in Puglia

Anche in Puglia il dato di un significativo miglioramento, rispetto al 2019, è evidente.

Da un totale di 9.679 incidenti con lesioni avvenuti nel 2019, si è passati ai 7.265 del 2020, per un netto calo del -24,9%.

In discesa anche il numero delle persone decedute a trenta giorni dall’evento, dai 207 del 2019 ai 160 del 2020, per un -22,7%, e quello delle persone ferite che sono 11.408, per una variazione dal 2019 al 2020 del -29,4%.

Tra le principali circostanze presunte di incidente stradale mortale sulle strade extraurbane risultano: il mancato rispetto dei limiti di velocità, distrazione alla guida, e il mancato rispetto della distanza di sicurezza.

“Nel contesto della crisi sanitaria ed economica esplosa nel 2020, la mobilità e l’incidentalità stradale hanno subito cambiamenti radicali, con possibili effetti che in parte investiranno anche il prossimo futuro” si legge ancora nella nota.

“Il decremento di incidenti stradali e infortunati coinvolti, mai registrato prima, è dovuto maggiormente ai periodi di lockdown imposti dai decreti governativi per contenere la diffusione dei contagi, che hanno determinato il blocco quasi totale della mobilità e della circolazione da marzo a maggio inoltrato e successivamente anche nei mesi invernali, per contrastare la seconda ondata pandemica, influendo in maniera determinante sull’incidentalità stradale.”

Come vengono raccolti i dati

L’informazione statistica sull’incidentalità è raccolta dall’Istat mediante una rilevazione totale a cadenza mensile. L’unità di rilevazione è il singolo incidente stradale. La rilevazione è riferita al momento in cui l’incidente si è verificato.

Le variabili rilevate riguardano i principali aspetti del fenomeno: data e località dell’incidente, organo di rilevazione, localizzazione dell’incidente, tipo di strada, segnaletica, fondo stradale, condizioni meteorologiche, natura dell’incidente, tipo di veicoli coinvolti, circostanze dell’incidente, conseguenze dell’incidente alle persone.

Per la raccolta dei dati e il monitoraggio delle informazioni sull’incidentalità stradale, l’Istat ha sottoscritto degli accordi con una pluralità di enti tra cui Aci, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero dell’interno, con il servizio di polizia stradale e il Ministero della difesa, Carabinieri, Polizia provinciale e locale, Regioni e Province autonome che inviano le analisi per l’elaborazione statistica, in modalità informatizzata.