Con decreto cautelare emesso nella giornata di ieri, il Tar Lecce ha per la prima volta confermato l’efficacia della norma sul mantenimento invernale delle strutture balneari inserita nella Legge di Bilancio 145 del 2018.
Condividendo le tesi degli avvocati Angelo Vantaggiato, Pier Luigi Portaluri e Giorgio Portaluri per conto di una società che gestisce un lido a Porto Cesareo, il Presidente del Tar Lecce, Antonio Pasca, ha concesso la sospensione cautelare d’urgenza del provvedimento con cui il Comune ha negato al concessionario il mantenimento invernale delle proprie strutture: il presupposto dell’Amministrazione per il diniego è stato la non applicabilità di quella norma alle opere presenti su area privata.
In particolare, secondo i legali il cosiddetto “emendamento Marti” consente ai titolari di concessioni demaniali di mantenere le strutture amovibili per l’intero anno sino al 31.12.2020 e quindi di non smontarle necessariamente tra novembre e febbraio: tutto questo semplicemente comunicando al Comune la propria intenzione di avvalersi della stessa legge.
La ricorrente già nel gennaio 2019 aveva manifestato all’Amministrazione Comunale la propria intenzione di avvalersi della facoltà di mantenimento delle strutture amovibili prevista dalla l. n. 145/’18.
A novembre 2020 il Comune ha adottato il provvedimento – poi contestato dallo stabilimento balneare – con cui ha negato il mantenimento poiché l’art. 1, comma 246, l. n. 145/’18 non potrebbe applicarsi alle strutture ricadenti su area privata.
Nei confronti di questo provvedimento comunale ha proposto ricorso la struttura balneare dimostrando che la facoltà di mantenimento delle strutture prevista dal comma 246 riguarda tutte le strutture dello stabilimento balneare, siano esse in area privato o sul demanio.
Il Tar Lecce – ritenendo fondata la richiesta– ha concesso alla ricorrente il provvedimento cautelare necessario per non smontare nell’immediato le strutture.
“La decisione del Tar Lecce – sottolineano gli avvocati – è di particolare rilievo poiché individua un corretto punto di equilibrio tra le posizioni degli imprenditori privati che intendono conseguire il mantenimento delle strutture e l’interesse pubblico alla ordinata gestione del demanio marittimo”.
