Digos al convegno su Tap, il Rettore prende le distanze: ‘Nessuna autorizzazione’

Dopo le polemiche per l’ingresso degli uomini della Digos durante il seminario su natura e conflitti ambientali, arriva la replica del Rettore. Nessuna conoscenza sulle intenzioni della Digos: l’introduzione non era autorizzata.

“No teníamos conocimiento de la atención de las autoridades de seguridad pública sobre el evento.” Lo scrive il rettore dell’Unisalento Fabio Pollice in una mail inviata ad Alberto Acosta, prendendo le distanze da quanto accaduto lo scorso venerdì in occasione del seminario intitolato “È reato difendere la natura? L’uso asimmetrico del diritto nei conflitti ambientali”.

Gli uomini della Digos avevano fatto il loro ingresso nell’aula Ferrari del palazzo Codacci Pisanelli durante l’esposizione di Elena Papadia, legale difensore di attivisti No Tap, filmando l’intervento e i volti dei presenti, nello sgomento generale.

Dopo le polemiche è arrivata la replica del Rettore, affidata ad una mail inviata all’ospite Josè Alberto Acosta, ex Ministro dell’Energia e delle Miniere dell’Ecuador e membro del Tribunale Internazionale per i diritti della Natura, che aveva commentato l’accaduto parlando di un tentativo di intimidazione da parte delle forze dell’ordine. “Mi permetto di scriverle per esprimere le mie scuse personali e dell’intera Università del Salento per quanto accaduto durante la conferenza”, scrive il rettore. “Non eravamo a conoscenza dell’interessamento delle forze di polizia in relazione a questo evento”, sono le parole con cui prende le distanze dall’accaduto, confermando l’impressione dell’ingresso non autorizzato degli uomini della Digos e rispondendo ai chiarimenti richiesti dall’Associazione Bianca Guidetti Serra, co-organizzatrice dell’evento, che da subito aveva manifestato le perplessità per l’introduzione in aula degli agenti e aveva espresso la volontà di formalizzare la richiesta di delucidazioni ai vertici dell’Università, come avvenuto in mattinata.

Al termine della missiva, il Pollice ha tenuto a ribadire il proprio impegno affinché sia garantita la libertà d’espressione e di pensiero all’interno dell’Ateneo.

A stretto giro è arrivata anche la risposta di Alberto Acosta che si è detto non offeso e neppure intimidito da quanto accaduto durante il convegno. “Piuttosto – scrive Acosta – durante la mia vita ho imparato che non possiamo tacere di fronte a qualsiasi indignazione, non solo per noi ma per tutti coloro che condividono le nostre lotte. Viviamo in un mondo perverso signor Rettore – continua – in molte parti del pianeta chi difende la vita umana e la natura è perseguitato, criminalizzato, intimidito. Apprezzo molto il suo messaggio e la ringrazio per la sua deferenza, ma in particolare plaudo al suo impegno a garantire a tutti la libertà all’Università del Salento. La libertà di pensiero, espressione e insegnamento sono l’anima di un’Università plurale che contribuisce alla costruzione democratica”.

Non tarda a giungere anche la reazione dell’Associazione Bianca Guidetti Serra. Appreso il contenuto della replica del rettore, l’associazione evidenzia “l’abuso commesso dalla Questura di Lecce nei confronti di cittadini, avvocati e accademici” e si augura che sia l’ultima volta che si debba parlare di un ingresso non autorizzato delle forze dell’ordine nelle aule universitarie, esprimendo altresì un certo rammarico per un intervento ritenuto tardivo. “A nostro avviso – commentano – l’università o chi la rappresentava nel convegno avrebbe dovuto intervenire immediatamente evitando che la questione si trascinasse per giorni. Speriamo serva da lezione per il prossimo futuro”.



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