
Aumentano giorno dopo giorni i casi di presunti maltrattamenti ai bambini che si consumano tra le quattro mura di una scuola o di un asilo, lì dove dovrebbero essere protetti ed imparare cosa sia l’amore, l’educazione e il rispetto degli altri. Bambini puniti, costretti a subire, offesi e picchiati. Bambini che non sempre quando tornano a casa riescono a raccontare ai genitori le violenze subite. Nonostante tutto ci sono mamme e papà che se ne accorgono, che non possono fare a meno di notare la paura spesso nascosta o taciuta e allora intervengono le forze dell’ordine per fare luce.
I fatti recenti tra cui quelli avvenuti nella scuola dell’infanzia di Tuglie impongono alcuni interrogativi: si fa davvero tutto il possibile per tutelare e proteggere creature innocenti?. Forse no. Ogni volta che episodi simili finiscono per occupare le prime pagine dei giornali ci si indigna e si tira fuori la carta jolly, quella della possibilità di installare delle telecamere nelle strutture che ospitano persone deboli come bambini, anziani e disabili. Ipotesi che si rivelano alla fine bolle di sapone che esplodono in nome della privacy.
Oggi più che mai la proposta torna di attualità grazie all’iniziativa di cinque mamme che hanno deciso di creare un gruppo su facebook “sialletelecamere” che in pochi giorni ha superato quota 41mila iscrizioni. «Chiediamo più sicurezza nei luoghi frequentati da bambini malati o anziani» pretendono a gran voce le mamme Cristina, Giuseppina, Ilaria, Ilenia, Ottavia precisando che non si tratta soltanto di installare gli occhi elettronici all’interno delle scuole, fruibili ovviamente solo dalle Forze dell’Ordine ed eventualmente dalle dirigenze scolastiche, ma di un progetto più ampio che abbraccia più argomenti, dalla selezione del personale con test psicoattitudinali e colloqui con psicologo, alla certezza della pena passando per la verifica periodica della stabilità emotiva dell'operatore. Il tutto, per proteggere e tutelare chi non è in grado di difendersi.
«Il nostro obiettivo è quello di alzare un bel polverone nella speranza che un po’ vada a finire negli occhi di qualche politico… perché più di 50.000 persone hanno il diritto di essere ascoltate». Il gruppo si appoggia alla petizione a favore delle telecamere nelle scuole, sottoscritta da Giuseppe Spedicato su change che ad oggi ha raccolto 10.000 firme.