Il Comune nega l’autorizzazione per realizzare la comunità riabilitativa, parte il ricorso ma il Tar lo respinge

Accolte le tesi di Comune di Tricase, Regione e Asl di Lecce, “Via Rubichi” respinge anche la domanda risarcitoria presentata, per un importo di oltre 8 milioni di euro.

Con la sentenza n. 795 di oggi, il Tar Lecce, II Sez., Pres. Eleonora Di Santo – Est. Andrea Vitucci, ha respinto il ricorso proposto da una società avverso il diniego alla realizzazione di una Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica (Crap) effettuato dal Comune di Tricase, difeso dall’Avvocato Francesco G. Romano.

In particolare, il ricorrente aveva richiesto al Comune l’autorizzazione alla realizzazione di una Crap di 14 posti, anche sulla base del presupposto che su detto immobile insisteva una precedente Crap autorizzata e poi spostatasi; il Comune, tuttavia, prendendo atto del parere regionale sfavorevole, aveva rigettato l’istanza presentata.

Il Tar Lecce aderendo alle tesi dell’Asl Lecce, difesa dall’Avv. Sergio Anastasia, del Comune di Tricase, difeso dall’Avv. Francesco G. Romano, e della Regione Puglia, difesa dall’Avv. Paolo Scagliola, ha respinto il ricorso ritenendo che non sarebbe sussistente alcuna disparità di trattamento da parte degli Enti e che il fabbisogno residuo di posti letto a livello provinciale sarebbe stato comunque soddisfatto dalle richieste presentate da altri soggetti da preferire alla società ricorrente; infine, i provvedimenti sarebbero legittimi poiché la ricorrente non era titolare di una struttura accreditata, in quanto l’accreditamento è riferito all’ente erogatore del servizio e non interessa l’immobile in  quanto tale; a nulla vale, quindi, che sul detto immobile in passato vi fosse una Cooperativa che avesse l’accreditamento istituzionale.

Oltre al rigetto della domanda di annullamento, il Tar Lecce ha anche respinto la domanda risarcitoria, presentata da controparte per un importo di oltre 8 milioni di euro.

In questo modo il Tar Lecce mette la parola fine a un contenzioso che aveva già visto investiti della questione in passato Tar e Consiglio di Stato, riconoscendo una volta per tutte la legittimità dell’operato del Comune di Tricase, dell’Asl Lecce e della Regione Puglia.

Infine, è di particolare importanza il rigetto della ingente domanda risarcitoria che consente di tirare un respiro di sollievo alle casse pubbliche.