Accusò l’ex compagno di abusi sessuali su una minorenne: avvocatessa rischia il processo per calunnia e diffamazione

Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per Addolorata Perfetto, avvocatessa 57enne di Giuggianello. Il Gup ha fissato l’udienza preliminare per il 13 settembre, giorno in cui deciderà se prosciogliere l’imputata dall’accusa o ‘mandarla a processo’.

Avrebbe accusato l'ex compagno di abusi sessuali sulla figlia minorenne della nuova convivente, ma rischia di finire sotto processo perché, secondo la Procura, sarebbero soltanto “menzogne”.
  
Il pm Stefania Mininni ha chiesto il rinvio a giudizio per Addolorata Perfetto, avvocatessa 57enne originaria di Giuggianello. Il Gup Stefano Sernia ha fissato l'udienza preliminare per il 13 settembre, giorno in cui deciderà se prosciogliere l'imputata dall'accusa o "mandarla a processo".
  
L'ex compagno, presunta parte offesa dell'inchiesta, è difeso dall'avvocato Giuseppe Corleto e si costituirà parte civile. Invece, l'avvocato Perfetto è assistita dai legali Nicoletta Piergentili Piromallo del Foro di Roma e Gianmichele Pavone del Foro di Brindisi.
  
L'inchiesta prese il via da un esposto anonimo inviato alla Procura del Tribunale dei Minori. In esso, il denunciante incolpava un uomo del reato di molestie sessuali continuate su una minorenne. L'aspetto più grave è che si sarebbe trattato della figlia della convivente. La persona accusata di questi orribili misfatti veniva così formalmente indagata.
  
Per appurare la verità, il sostituto procuratore del Tribunale di Lecce Stefania Mininni, coadiuvata dai Carabinieri del NORM di Casarano, procedeva all'assunzione di "sommarie informazioni" della minore e di un'altra ragazzina. Infatti, l'autrice della lettera anonima raccontava di essere al corrente delle confidenze che la giovane avrebbe fatto ad un'amica. Dall'ascolto delle due minorenni non sarebbe emersa nessuna "traccia" di una stabile "relazione amorosa" o di presunti abusi sessuali per mano del compagno della madre di una di esse.
  
Eppure, nell'esposto venivano raccontati i "particolari" che la ragazzina avrebbe confidato all'amica: "che è innamorata del compagno della madre, che è il suo principe azzurro e che anche lui ricambia il suo affetto, che con il suo principe fanno l'amore e lei diventa la sua principessa". A questo punto gli inquirenti decidono di ascoltare il presunto "orco". L'uomo nega ogni addebito e non solo: nel momento in cui gli viene esibita una parte della lettera anonima, ha riconosciuto subito la grafia. Si sarebbe trattata della scrittura di Addolorata Perfetto, la sua ex compagna. La successiva perizia calligrafica, affidata al consulente tecnico della Procura, avrebbe accertato come l'autrice dell'esposto fosse in effetti, l'avvocato Perfetto.
  
Il pubblico ministero, all'esito delle indagini, chiese l'applicazione della misura cautelare in carcere per Addolorata Perfetto. L'istanza venne però rigettata dal gip Michele Toriello, ritenendo che comunque non vi fosse il pericolo di fuga, d'inquinamento probatorio o di reiterazione del reato.  Ad ogni modo, a seguito della chiusura delle indagini preliminari, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per l'avvocato originario di Giuggianello con le accuse di calunnia aggravata e diffamazione.
  
Ricordiamo che Addolorata Perfetto è già nota alle cronache giudiziarie per una presunta maxi truffa all'INPS. L'avvocatessa fu coinvolta, assieme ad altre persone, in un'inchiesta nella quale, secondo l'accusa, alcune anziane signore dovevano simulare patologie inesistenti di fronte ai medici specialisti della ASL, in modo da ottenere, inducendoli all’errore, falsi certificati. Questi dovevano poi essere esibiti in presenza del consulente tecnico, nominato dal giudice del lavoro. La Perfetto fu condannata in primo grado 7 anni e 5 mesi. In Appello si verificò però un colpo di scena, poiché sia lei che tutti gli altri imputati  vennero assolti. 



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