De Marco voleva uccidere ancora. Nel diario, l’odio verso le ragazze e la vendetta contro Dio

Il ragazzo appuntava su questo diario interiore, a partire dal mese di gennaio, la propria sofferenza ed i propositi omicidiari, ponendosi il dubbio di essere “nato per uccidere”.

Voleva uccidere ancora e odiava tutte le ragazze perché nessuna lo voleva. Sono gli ultimi retroscena contenuti nel quaderno con gli appunti di Antonio De Marco, 21enne di Casarano, studente di scienze infermieristiche e omicida reo confesso di via Montello, in cui persero la vita Daniele De Santis ed Eleonora Manta. Il ragazzo appuntava su questo diario interiore, di volta in volta, a partire dal mese di gennaio, la propria sofferenza ed i suoi propositi omicidiari, ponendosi il dubbio di essere “nato per uccidere”.

Antonio De Marco inizia fin da subito a covare un sentimento di vendetta, in particolare nei confronti delle ragazze, dopo i rifiuti ricevuti negli anni, sottolineati nel diario con una serie di incalzanti “perché”. E crea anche un suo avatar chiamato Vendetta, che si poneva come obiettivo la sofferenza e la morte degli altri. Una sorta di alter ego, dai contorni fumettistici (a cui ha anche dedicato un suo scritto a parte), che compare solo in alcuni frangenti, quando la rabbia del giovane è pronta ed esplodere.

Ed a fine agosto Vendetta irrompe prepotentemente sulla scena, dopo che De Marco si è deciso ad ammazzare ed afferma: “Ucciderò Daniele”. “Voglio farlo a pezzi”. Ed aggiunge che si tratterebbe solo di una base di partenza. Non solo, poiché definisce questa risoluzione finale: “Una vendetta contro Dio”.

Emergerebbe dunque il profilo di un serial killer e di una persona in grado di uccidere ancora, come già temuto dagli inquirenti e rimarcato dal gip Michele Toriello, nell’ordinanza di convalida del fermo.

Il “diario”, ritrovato nell’appartamento di via Fleming dove il 21enne viveva in affitto, è stato consegnato agli inquirenti dai suoi legali, gli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario.

Nei prossimi giorni, i consulenti nominati dalla difesa in vista della richiesta di una perizia psichiatrica, incontreranno De Marco in carcere. Ed il percorso di analisi è già iniziato da tempo, attraverso gli incontri con gli specialisti del penitenziario di Borgo San Nicola, anche perché sembrerebbe che il 21enne ancora non si capaciti di avere massacrato la coppia con oltre 70 coltellate.

Ad ogni modo, anche prima della richiesta di una perizia psichiatrica, De Marco potrebbe chiedere di essere riascoltato dagli inquirenti, per fornire una piena confessione e far luce sull’oscuro movente.



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