Lavoro in nero e irregolare, blitz dei Carabinieri in Salento. Scattano denunce e sanzioni per oltre 200mila euro

Sono state eseguite 89 ispezioni ed esaminate 184 posizioni lavorative, riferite ad altrettanti dipendenti. Di queste, 43 sono risultate essere in nero.

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Carabinieri sempre al lavoro non solo per prevenire e reprimere i reati predatori, o inerenti possesso, consumo e spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche per tutelare le persone che incorrono in rischi per la sicurezza e per salute sui luoghi di lavoro.

A questo scopo sono stati rivolti i controlli cui hanno dato vita i militari del Comando Provinciale di Lecce insieme ai colleghi Nucleo Ispettorato del Lavoro, nel periodo che va dall’1 gennaio a 20 febbraio 2020.

Le verifiche

Nello specifico gli uomini della “Benemerita” hanno eseguito un totale di 89 ispezioni ed esaminato 184 posizioni lavorative, riferite ad altrettanti dipendenti.

Di queste, 43 sono risultate essere quelle in nero mentre, mentre, per quel che riguarda le altre, sono in corso gli accertamenti del caso, al fine di verificare eventuali violazioni di legge ed elusioni contrattuali.

I settori interessati e le irregolarità

Le irregolarità messe a nudo dai militari hanno riguardato trasversalmente tutti i settori merceologici interessati dai controlli: dall’edilizia alla produzione di capi di abbigliamento, alle case di cura e riabilitazione, pub, sale giochi, allevamenti di animali da reddito e ittici, per finire con il comparto della panificazione.

I comuni di intervento

Le ispezioni sono state eseguite a Lecce e nei comuni di Casarano, Parabita, Maglie, Guagnano, Melpignano, Tricase, Salice Salentino, Poggiardo, Castro, Casarano, Gallipoli, Campi Salentina, Porto Cesareo e Squinzano.

I provvedimenti

Sono state elevate complessivamente 62 sanzioni amministrative per un totale di 200.646,00 euro, relative alla cosiddetta maxi sanzione per lavoro nero, alla tenuta irregolare del libro unico del lavoro, alla mancata consegna del contratto di lavoro e ad altre norme violate.

Le segnalazioni all’A.G.

Sono state, altresì, segnalate all’Autorità Giudiziaria 42 persone che a vario titolo hanno violato le disposizioni di legge contenute nel T.u. 81/2008 “Sicurezza sui luoghi di lavoro”. Sono 36 le prescrizioni penali e le diffide impartite dai militari ai sensi delle disposizioni di legge vigenti e da quelle contemplate nel suddetto testo unico e sono state contestate ammende pari a 160.000,00 euro.

Le violazioni

Le principali violazioni hanno riguardato i datori di lavoro edili per mancata protezione delle postazioni dal rischio di cadute dall’alto, l’omessa sorveglianza sanitaria, formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, ma anche alcuni committenti dei lavori che si erano affidati a ditte non in regola con gli adempimenti previdenziali o addirittura sconosciute alla pubblica amministrazione, in quanto operanti del tutto in nero.

In due circostanze 18 persone sono state deferite all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa nei confronti dell’Inps e una invece è stata denunciata per aver  percepito indebitamente il reddito di cittadinanza pari 790,00 euro a mensili dal mese di giugno 2019 mentre di fatto era legale rappresentante di 11 società e percepiva a titolo di compenso in nero 1.800,00 euro al mese.

Pertanto, è stata immediatamente sospesa la prestazione a sostegno. Inoltre, a 8 persone sono state bloccate le indennità del Reddito di cittadinanza perché è risultato che queste avessero iniziato a lavorare in nero da almeno entro i 30 giorni.

Sospensione dell’attività

Per 11 aziende è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di lavoratori in nero in misura superiore al 20% di quello occupato, con un’ulteriore sanzione di 1.500,00 euro che ogni datore di lavoro ha dovuto pagare per poter riprendere l’attività imprenditoriale. Sono stati recuperati alle casse dell’Inps 30mila euro di contributi evasi.

I datori di lavoro sanzionati sono stati inoltre segnalati agli enti previdenziali e assistenziali e anche all’Agenzia delle Entrate per quanto di competenza, in merito agli illeciti fiscali e tributari che scaturiscono dal pagamento in nero delle retribuzioni ai lavoratori irregolari.