Immagini pedopornografiche in cartelle con nomi dei Santi, chiesta condanna a 4 anni per un prete

L’udienza è stata aggiornata al 9 maggio quando verrà emessa la sentenza. Ricordiamo che nel corso di una perquisizione presso l’abitazione del sacerdote, gli investigatori sequestrarono circa tremila file pedo-pornografici. Alcuni erano nascosti in cartelle con nomi di Santi.

prete

È stato trovato lo scorso anno in possesso di circa 3mila immagini e video dal contenuto pedopornografico e la Procura di Lecce ha chiesto la condanna a 4 anni per un prete di Ostuni. Il pubblico ministero, Paola Guglielmi ha invocato la richiesta di colpevolezza nei confronti di Francesco Legrottaglie, 67 anni, nel processo in abbreviato innanzi al gup Simona Panzera.
 
L'uomo risponde di detenzione di materiale pedopornografico "aggravato" dall'ingente quantità. L'udienza è stata aggiornata al 9 maggio quando verrà emessa la sentenza, dopo eventuali repliche del pm. Oggi, infatti, ha discusso anche il difensore di Legrottaglie, l'avvocato Domenico Tanzarella.
  
Nel corso di una perquisizione presso l'abitazione del sacerdote, avvenuta il 25 novembre scorso, gli investigatori hanno sequestrato svariati file pedopornografici. L’arresto è stato eseguito, in flagranza di reato, dagli agenti della polizia postale di Brindisi, una volta informato il pm di turno della procura di Brindisi Milto Stefano De Nozza.
 
Vennero trovati numerose foto e video che ritraevano minori completamente nudi o immortalati in atti sessuali espliciti. I file sono stati rintracciati all'interno di tre hard disk del suo computer e nella scheda di una telecamera. Alcuni di questi file, sono stati scoperti, nonostante fossero stati occultati all'interno di cartelle con nomi di santi.
 
Secondo l'accusa, il prete si sarebbe posto in contatto "virtuale" con numerosi ragazzini e "puntando" di nascosto la webcam, sarebbe riuscito a registrare video chat attive senza farsi riconoscere.
 
Francesco Legrottaglie, fu già condannato nel 1992, quando era cappellano militare a Bari, per atti di libidine violenta su due ragazzine. Dopo essere stato cappellano nell’ospedale Perrino di Brindisi e missionario in Congo, negli ultimi tempi era stato assegnato ad una parrocchia di Ostuni.



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