Avrebbero costretto un bimbo di appena quattro anni a subire atti sessuali, sculacciandolo e addirittura spegnendoli sigarette sul corpo.
La Procura chiude l’inchiesta su questa terrificante vicenda e risultano indagati il padre ed lo zio del minore. L’avviso di conclusione è a firma del sostituto procuratore Maria Rosaria Micuccci. Entrambi rispondono di violenza sessuale aggravata e continuata e di maltrattamenti in famiglia.
Lo zio è accusato anche di detenzione di materiale pedopornografico. Avrebbe fotografato nudo il nipotino, conservando quattro foto all’interno del proprio telefono cellulare.
I due indagati sono difesi rispettivamente dagli avvocati Francesco Calabro e Stefano Chiriatti.
I legali hanno venti giorni a disposizione per chiedere che i propri assistiti possano essere interrogati o per produrre memorie difensive.
L’inchiesta
Le indagini sono state avviate, dopo la denuncia presentata dalla madre della vittima, assistita dall’avvocato Roberto Tarantino.
Gli episodi contestati si sarebbero verificati tra novembre del 2015 e la fine dell’anno 2017, in un paese dell’hinterland di Galatina.
Le indicibili violenze si sarebbero consumate, sia dentro casa dei nonni paterni che in un casolare di campagna. Il bimbo sarebbe stato palpeggiato nelle parti intime e costretto, come detto, a subire atti sessuali di vario genere. Di fronte al rifiuto della piccola vittima, i due indagati lo avrebbero percosso con pugni e schiaffi. Non solo, anche con sculacciate e pizzicotti, spalmandogli sul corpo escrementi, fango e saliva. Infine, in questa escalation di violenza, gli avrebbero spento sigarette sul corpo.
La vittima è stata ascoltata nel dicembre scorso, durante l’incidente probatorio dinanzi al gip Alcide Maritati, confermando le accuse verso lo zio e facendo riferimento alle violenze per mano del padre. Le sue dichiarazioni sono state ritenute attendibili dal consulente tecnico nominato dalla Procura.
