Minacce davanti agli occhi della famiglia di Walter Lopez, ex calciatore del Lecce? Il giudice monocratico Stefano Sernia ha assolto “perché il fatto non sussiste“: Andrea De Mitri, 44enne, leccese, conosciuto come “Smith” e Geisson Alberto De Giorgi, 36enne, residente a San Cesario. Rispondevano del reato di “violenza o minaccia per costringere a commettere un reato in concorso”.
Sono entrambi assistiti dall’avvocato Giuseppe Milli che ha sostenuto, nel corso di una lunga requisitoria, l’estremità ai fatti dei due ultras. Il legale a tale proposito afferma: “L’istruttoria dibattimentale ha permesso di dimostrare che Lopez e la moglie, avevano orchestrato ai danni degli imputati una storia inventata“.
In precedenza, anche la Pubblica Accusa ha chiesto l’assoluzione per gli imputati. Non solo, poiché il giudice ha disposto la trasmissione degli atti al pubblico ministero per falsa testimonianza nei confronti di Lopez e la moglie. Entrambi, ascoltati in aula, avevano ribadito le accuse nei confronti degli ultras.
L’inchiesta
Le indagini sono state coordinate dal Sostituto Procuratore Massimiliano Carducci, e portate avanti dagli agenti Digos, guidata da Raffaele Attanasi
Tutto risale allo scorso 19 Aprile del 2015. Al termine del match Lecce-Foggia infatti – valevole per il campionato di Lega Pro (girone C) e disputatosi presso lo stadio “Via del Mare” – una decina di supporter si sarebbero appostati dinanzi all’abitazione dell’atleta uruguaiano, attendendone l’arrivo. Qui, mentre Lopez era in compagnia della moglie e dei due figlioli minori, il gruppo gli avrebbe intimato di scendere dall’auto.
Dopodiché la richiesta di diffondere ai giornalisti la notizia secondo cui la Famiglia Tesoro (la vecchia proprietà del Lecce) non corrispondesse regolarmente gli emolumenti dovuti ai singoli tesserati. Circostanza smentita da Lopez che si rifiutò di assecondare la richiesta.
E poi ci sarebbero state le minacce e le intimidazioni del tenore: “Guarda che ti ammazziamo, guarda siamo venuti qua, ti ammazziamo”.
Accuse, come detto, “cadute” al termine del processo.
