Omicidio Piazza Palio, la Procura chiede la conferma della condanna a 30 anni per Salvatore Polimeno

Avrebbe ammazzato con tre colpi di pistola un giovane operaio, scambiandolo per un’altra persona. Innanzi ai giudici della Corte d’Assise di Appello, il sostituto procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna a 30 anni per Salvatore Andrea Polimeno.

Il 28enne leccese risponde dell'accusa di omicidio volontario per la morte di Valentino Spalluto. Il 21enne di Surbo venne ucciso il pomeriggio del 2 agosto 2012, mentre lavorava all'allestimento del palco per il concerto di Laura Pausini.
  
Subito dopo la requisitoria del pg, hanno discusso i legali di parte civile, gli avvocati Francesca Conte e Giada Paladini che si sono "allineati" alla richiesta di condanna.
  
Invece, l'avvocato Luigia Cretì, difensore di Salvatore Andrea Polimeno, ha invocato l'assoluzione del proprio assistito. La sentenza è prevista nella prossima udienza.
  
In primo grado, la Corte di Assise (Presidente Roberto Tanisi, a latere Francesca Mariano e giudici popolari) ha condannato l'imputato alla pena di 30 anni, riconoscendogli le attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti. I giudici hanno anche disposto una provvisionale di 50.000 euro nei confronti di ciascuna parte civile, ovvero la madre e la sorella  di Valentino Spalluto. Non solo, anche il risarcimento dei danni da quantificare in separata sede; la misura di sicurezza della libertà vigilata per tre anni e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Infine, i giudici hanno disposto la trasmissione degli atti al pm, potendosi ravvisare ipotesi di reato di "falsa testimonianza"  per la condotta di sette persone, comparse in qualità di testimoni durante il processo.
   
Invece, il pubblico ministero Carmen Ruggiero aveva invocato per Polimeno, la pena del carcere a vita, poiché "ha scelto di uccidere con coscienza e volontà". Il pm ha sottolineato, anzitutto, l'importanza della testimonianza di Manuela Murra, la madre della cognata di Salvatore Polimeno. Infine, è risultata fondamentale nella ricostruzione degli eventi fornita dal pm, il racconto di alcuni giovani testimoni, anche se alcuni di essi hanno poi ritrattato durante l'istruttoria dibattimentale. Invece, secondo il pm, mentì la figlia della Murra e cognata di Polimeno, in corso d'incidente probatorio.
  
Ricordiamo infine, che in un'altra udienza, collegato in videoconferenza da una località segreta, il neo collaboratore di giustizia Gioele Greco ha confermato le dichiarazioni rese un anno fa, innanzi al sostituto procuratore antimafia Guglielmo Cataldi. Anzitutto, che Salvatore Polimeno, gli raccontò di essere stato schiaffeggiato da Alessandro Leo per una partita di droga e di volerlo ammazzare.



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