Arriva una richiesta di condanna a 4 anni e 10 mesi per il docente cinese di fisica dell’Unisalento accusato di appartenere ad una associazione per delinquere dedita allo sfruttamento della prostituzione.
Il pubblico ministero della procura di Brindisi, Francesco Carluccio, nel processo con rito abbreviato scaturito dall'operazione investigativa "Peonia rossa"(dal nome di un centro massaggi "a luci rosse” nel brindisino), ha chiesto la condanna di Chu Wengchang detto Vincenzo, 58 anni, residente a Lecce. Il docente sarebbe stato un personaggio chiave del giro di prostituzione allestito dall'organizzazione, che avrebbe fruttato affari per circa 150mila euro al mese.
Il pm, inoltre, ha chiesto la condanna a 3 anni e 10 mesi per Lijuan Yu, detta Sofia, 53 anni, residente a Lecce e Changyu Zhu, detta Giada, 53 anni, residente a Taranto. Invece, Liping Wang, detta Franca, 46 anni, residente a Brindisi ha chiesto il patteggiamento e il gup s’è riservato di decidere. Le accuse, a vario titolo ed in diversa misura, sono di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento, all’induzione e allo sfruttamento della prostituzione. La sentenza è prevista per fine ottobre.
Ricordiamo che gli agenti della Squadra mobile di Brindisi nel settembre 2015 arrestarono 10 persone (8 di esse sono finite in carcere e 2 ai domiciliari), grazie anche al reperimento di un volantino "sospetto".
Secondo la Procura, nelle strutture erano impiegate delle massaggiatrici soprattutto di nazionalità cinese che venivano costrette con violenza a prostituirsi e in caso di rifiuto venivano minacciate di subire gravi conseguenze. Gli investigatori individuarono quattro rami operativi nelle città di Brindisi, Lecce, Gallipoli e Taranto. Difatti, le ragazze erano poste "in vendita" in quattro centri massaggi e presso un'abitazione privata.
