Droga a fiumi dal Marocco e dalla Calabria, presi i trafficanti. Avevano anche pericolose armi

8 persone arrestate e 25 indagate: è questo il bilancio dell’operazione “Tajine” che ha permesso di sgominare un’organizzazione italo-marocchina che gestiva il traffico di droga.

È stato scelto il nome di un tipico piatto marocchino, «Tajine», per denominare l’operazione che ha permesso di sgominare un’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Un’organizzazione italo-marocchina che ha legato con un filo rosso il Marocco, la Calabria e il Salento, ultima tappa del viaggio della droga. Ne arrivava a fiumi per rifocillare le piazze dello spaccio locale: cocaina, hashish, ma anche marijuana. L’indagine, condotta dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Lecce, si è conclusa con l’esecuzione di 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 25 indagati.

I nomi

A finire in manette sono Antonio Cosimo Drazza, 36enne originario della Germania considerato una delle ‘menti’ del gruppo. E ancora Giovanni De Mitri, 67enne di Lecce. Abderrazak Hachouch, 49enne marocchino conosciuto da tutti come “Antonio”, Giacomo Mastrapasqua, 43enne di Bisceglie, Cosimo Albanese, 65enne di Veglie, Francesco Vantaggio, 31enne di Nardò, Salvatore Cagnazzo, 44enne di Leverano e Abdelkhalek Antra, chiamato da tutti “Hmida”, 44enne marocchino. Risulta irreperibile, almeno per il momento, Aziz Hamdi, 39enne. Per gli arrestati si sono aperte le porte del Carcere di Bari, Brindisi e Lecce.

Le accuse

I reati contestati, in concorso tra loro, sono di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.

Le indagini

“Dai pesci piccoli si è arrivati al vertice”. Questo è accaduto durante le indagini della Squadra Mobile che hanno consentito di scoprire come era strutturata l’organizzazione. Ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti giungevano nel Salento. L’hashish, grazie all’intermediazione fornita da Hachouch, arrivava dal Marocco, passando dalla Spagna. La cocaina, invece, seguiva un’altra strada tutta italiana, grazie ad alcuni contatti che Drazza intratteneva con soggetti di origine calabrese.

Durante il blitz scattato questa mattina sono stati sequestrati 2 chili di cocaina, 20 di hashish, 2 di marijuana e diverse armi: una carabina, un revolver, una pistola semiautomatica, un silenziatore, un fucile calibro 12 a canne mozze, 200 proiettili di vario calibro e 2 detonatori.

Alle fasi operative delle esecuzioni delle ordinanze cautelari svoltesi in nottata, hanno concorso numerose pattuglie del locale Reparto Prevenzione Crimine, unità cinofile e personale delle Squadre Mobili di Bari, Brindisi e Novara.



In questo articolo: