Presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Squinzano: parla il boss Antonio Pellegrino

I principali protagonisti della vicenda hanno rilasciato dichiarazioni spontanee in aula. Oltre a Pellegrino hanno preso la parola l’ex sindaco Gianni Marra e Roberto Schipa, in qualità di comandante della Polizia Municipale

Hanno rilasciato "spontanee dichiarazioni" in aula, i tre principali protagonisti della vicenda sulle presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Squinzano.
 
Anzitutto, il boss Antonio Pellegrino, il quale in merito alla richiesta di ottenere un alloggio popolare per la madre malata, ha detto di non aver mai dichiarato il falso, sulle reali condizioni di salute della stessa. Difatti, esisterebbe una documentazione a sostegno di questa tesi. Anzitutto del medico di base, ma anche di un altro dottore che aveva eseguito una Ctu (Consulenza tecnica d'ufficio), in sede di contenzioso del lavoro, per la pensione della madre. Sarebbe, dunque, risultato già nel 2005, come la signora Pellegrino avesse diritto al pensionamento ed all'indennità d'accompagnamento, accertando un'invalidità del 75%.
 
Durante l'udienza preliminare odierna, hanno preso la parola anche l’ex sindaco Gianni Marra e Roberto Schipa, in qualità di comandante della Polizia Municipale. I due hanno affermato dinanzi al giudice Michele Toriello di avere preventivamente comunicato la richiesta avanzata da Pellegrino alle autorità competenti, quali Prefetto, Carabinieri e Autorità Giudiziaria. Dunque non si sarebbe configurato alcun  eato di abuso d'ufficio e avrebbero agito "alla luce del sole".
 
Il 31 marzo ci sarà il proseguo dell'udienza, in cui i legali di Marra e Schipa, gli avvocati Paolo Spalluto e Giuseppe De Luca chiederanno che i propri assistiti vengano giudicati con il rito ordinario e di escutere ( interrogare in giudizio) eventuali testimoni. Invece i legali di Pellegrino, Metrangolo, Marulli e Lagalla, faranno richiesta di rito abbreviato. Essi sono difesi dagli avvocati Elvia Belmonte, Francesca Conte ed Antonio Savoia.
 
L'inchiesta sulle presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Squinzano è coordinata dai sostituti procuratori Giuseppe Capoccia e Guglielmo Cataldi che hanno iscritto nel registro degli indagati sei persone. Tra loro compaiono appunto: l’ex sindaco Gianni Marra; l’allora Presidente del Consiglio Fernanda Metrangolo; il figlio Carlo Marulli, già presidente della locale squadra di calcio; Roberto Schipa, in qualità di comandante della Polizia Municipale; il boss Antonio Pellegrino e l’imprenditore Lino Gabriele Lagalla che rispondono a vario titolo ed in diversa misura, dei reati di abuso d’ufficio, corruzione in atti d’ufficio, falso ideologico e materiale.
 
Marra e Schipa, sono accusati di avere agevolato il boss squinzanese Antonio Pellegrino, appena scarcerato, ad ottenere un alloggio popolare, superando tutti in graduatoria. Un episodio che aveva destato non poche perplessità vista la difficoltà ad ottenere una casa. Si è poi scoperto che era avvenuto ‘grazie’ ad una relazione falsa redatta dal Comandante dei vigili urbani in cui si certificava che la mamma di Pellegrino, in cura presso il Centro di Igiene Mentale, viveva con il figlio in un condizioni disagevoli. Gli inquirenti ritengono che il Sindaco fosse ben a conoscenza di quale fosse la reale situazione e avesse così ‘requisito’ una delle case per darla a Pellegrino.
 
Il reato di corruzione in atti d’ufficio viene contestato invece alla Metrangolo, al figlio Marulli e a Lavalla, nipote dell’ex assessore provinciale di FI. La Metrangolo, all’epoca Presidente del Consiglio Comunale, avrebbe fatto approvare dal Consiglio comunale una delibera che iscriveva come fuori bilancio il debito del nipote, consentendo così all’imprenditore di ottenere il denaro in poco tempo, per alcuni lavori eseguiti nel 2009. Lagalla, a sua volta, avrebbe "ringraziato" con una tangente da 2.500 euro, versata a Marulli.
 
I sei, risultavano già indagati nell’operazione Vortice Dejà-vù”, ma la loro posizione fu stralciata poiché la Procura decise di aprire un fascicolo a parte, incentrato sui rapporti tra mafia e politica.
 



In questo articolo: