Presunte minacce ai pastori concorrenti, divieto di avvicinamento per tre fratelli

Avrebbero minacciato almeno nove pastori concorrenti, anche legittimi proprietari dei terreni, al fine di trarre maggior profitto. I carabinieri convincono le vittime a collaborare e per tre fratelli arriva la misura cautelare.

Non è stato facile per i carabinieri vincere la paura, far coalizzare le vittime e quindi spingerle a collaborare. Poi, nei giorni scorsi, i militari dell’aliquota operativa della Compagnia di Campi Salentina hanno proceduto alla notifica della misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese nei confronti di tre fratelli. Si tratta – stando a quanto comunicatoci dagli stessi operatori di pastori (tra i quali uno pregiudicato in materia di armi). Il reato contestato è l’estorsione aggravata in concorso.

Pare infatti che il trio – con reiterati comportamenti minacciosi e percosse – a partire dalla seconda metà del 2013 e fino ai giorni nostri avrebbe dissuaso proprietari, conduttori, usuari (tra cui anche pastori concorrenti) dei terreni circostanti. Nove sarebbero, in tutto, le persone offese. O almeno quelle che hanno deciso di denunciare o collaborare alle indagini. Persone che hanno finito con l’abbandonare le loro terre per lasciarle al più prepotente. Del resto, scrive il GIP dott. Brancato che ha emesso l’Ordinanza su richiesta del PM dott. Capoccia: “può dirsi accertato un quadro di sottomissione e sopraffazione nel quale le vittime hanno abbandonato i terreni di cui sono legittimi proprietari o possessori pur di evitare problemi con i predetti indagati, consentendo loro di trarre maggior profitto, facendo pascolare il loro gregge che così può fruire in via esclusiva della vegetazione rigogliosa e non sfruttata di quei fondi”. Ordinanza notificata anche alle vittime, chiamate ancora una volta a collaborare in caso di reiterazione delle minacce.

Addirittura, i carabinieri ci trascrivono – all'interno di una loro nota stampa – anche le presunte minacce rivolte alle vittime. In un caso i tre avrebbero detto alla vittima intenta a lavorare i propri campi: “non sapete con chi avete a che fare! Vi dobbiamo mettere in condizione di vendere le terre perché qua non avrete più pace!”. In un secondo momento, alla stessa: “io ci metto poco a spaccarti la testa, a romperti le ossa, a rovinarti la vita!”, contestualmente afferrandolo per le braccia e sollevandolo da terra. In una circostanza analoga, ad un’altra vittima, dall’alto del proprio trattore: “te ne devi andare sennò se scendo ti piglio a schiaffi e ti faccio vedere io…non devi entrare qua dentro!”.

E non finisce qui. In un caso, ad una terza vittima hanno condito le minacce di morte passando intorno al collo un frustino col gesto di strangolarlo. Alla stessa in una seconda circostanza uno dei fratelli ha messo la mano in tasca indicando che aveva una pistola. Ad una quarta vittima, intenta a pascolare le sue pecore in un terreno di un suo amico: “da qua te ne devi andare! Non devi venire più! Altrimenti ti faccio vedere io: prendo una mazza e ti spacco la testa e le gambe!”. Ad una quinta hanno promesso di raggiungerlo in azienda per ucciderlo. E via discorrendo nei confronti di tutte e nove le vittime e in più circostanze per ognuna di esse.



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