Presunto voto di scambio a Gallipoli: indagati candidato alle Comunali ed elettore

L’inchiesta prese il via dalle dichiarazioni di un elettore che ascoltato dagli inquirenti, avrebbe confessato di avere ricevuto da un candidato al consiglio comunale di Gallipoli, 50 euro in cambio del voto, con la promessa di un posto di lavoro.

Il procuratore aggiunto  Antonio De Donno ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini nei confronti di due persone. Si tratta di: Roberto Cartenì, 36 anni di Gallipoli, candidato alle ultime elezioni comunali del 5 giugno 2016 con la lista "Conservatori e Riformisti" ed un elettore, Alessandro Carroccia , 39enne , anch'egli di Gallipoli.
 
Ricordiamo che l'inchiesta prese il via dalle dichiarazioni di quest'ultimo che ascoltato dagli inquirenti, avrebbe confessato di avere ricevuto da un candidato al consiglio comunale di Gallipoli, 50 euro in cambio del voto, con la promessa di un posto di lavoro. Carroccia è assistito dall'avvocato Speranza Faenza. Roberto Cartenì dal legale Antonio Palumbo.
 
L'inchiesta sul presunto voto di scambio alle ultime elezioni comunali di Gallipoli sarebbe stata messa in moto da una raffica di denunce. Al vaglio degli inquirenti, anche l'esposto di un pregiudicato gallipolino, oltre che di tanti altri elettori, corredato da immagini e registrazioni.
Identica, ad ogni modo l'accusa mossa da chi si è presentato presso i a carabinieri di Gallipoli, per svelare i retroscena delle ultime consultazioni; sarebbe stata influenzata dal meccanismo di voto di scambio e vedrebbe protagonisti  esponenti politici, mediatori ed elettori. Sarebbero stati promessi posti di lavoro, buoni di benzina e ingressi in locali esclusivi.
 
Il procuratore aggiunto  Antonio De Donno, coadiuvato dagli uomini della polizia giudiziaria della Gdf guidati dal colonnello Francesco Mazzotta, aveva inizialmente  iscritto sette persone nel registro degli indagati. La posizione di cinque di loro è stata stralciata e si avvia verso la richiesta di archiviazione.
 
L'inchiesta sul presunto voto di scambio alla ultime elezioni comunali di Gallipoli
, si è arricchita negli ultimi giorni, di un nuovo capitolo. Altre due denunce hanno fatto scattare ulteriori accertamenti. Il procuratore aggiunto Antonio De Donno ha iscritto nel registro degli indagati, al momento  come "atto dovuto", il nome del legale rappresentante di una ditta impegnata nella raccolta dei rifiuti e servizio d'igiene ambientale.
 
Secondo quanto sostenuto dai due dipendenti che hanno sporto querela, attraverso l'avvocato Speranza Faenza, presso il commissariato di Polizia della "Città Bella", essi non sarebbero stati assunti dalla suddetta azienda dopo aver prestato servizio per due anni in qualità di lavoratori stagionali e la loro domanda non risulterebbe neanche protocollata. I netturbini lamentano di essere stati " superati" in graduatoria da altre persone, "vicine" ad alcuni candidati alle elezioni comunali. Essi dunque denunciano di essere stati vittima del meccanismo di voto di scambio, poiché i "concorrenti" avrebbero ottenuto il posto in cambio dell'appoggio ad alcuni politici.
 
Ricordiamo che nessuno dei quattro candidati (Minerva, Fasano, Quintana e Provenzano) passò il primo turno. Il candidato del Pd e del Centrosinistra, Stefano Minerva nel turno di ballottaggio ottenne 5.810 voti (pari al 51,23 per cento), con appena 280 preferenze in più, rispetto a Flavo Fasano, candidato  per Gallipoli Futura.



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