Cinque imputati erano stati assolti in primo grado e la Corte di Appello ha confermato la sentenza primo grado, nonostante il sostituto procuratore Antimafia ne avesse chiesto nuovamente la condanna. Si tratta di Domenico Miglietta, 45enne (il pm Coccioli ha chiesto 1 anno); Cosimo Miglietta, 46enne (chiesti 3 anni); Fernando Miglietta, 43enne (6 anni); Antonio Tarantini, 61enne ( 5 anni); Alessandro Sciannocca, 35enne ( 6 anni). I cinque imputati sono tutti di Trepuzzi.
La Corte d'Appello (con Presidente Vincenzo Scardia) ha anche riformato due sentenze. Sono dunque stati inflitti 3 anni e otto mesi (3 anni in primo grado) a Graziano Rollo e 7 anni ad Andrea Lacirignola, (4 anni nel primo processo) 34enne originario di Campi Salentina, ma residente a Medicina (provincia di Bologna) .Confermate, infine, le pene a : 4 anni e mezzo, per Luigi Cinquepalmi, 59enne di Trepuzzi; 4 anni a Orlando Margiotta, 72enne di Trepuzzi; 3 anni e mezzo per Fernando Persano, 53enne di Surbo; e 1 anno e mezzo per Salvatore Perrone, 69enne di Trepuzzi.
La posizione di Luigi Cosimo Durante, 73enne di Nardò, condannato a 7 anni e mezzo di reclusione, è stata, intanto stralciata, perché il suo difensore ha chiesto un accertamento, attraverso perizia psichiatrica, per il proprio assistito. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Gabriele Valentini, Ladislao Massari, Antonio Savoia, Cosimo Rampino, Stefano De Francesco, Viola Messa, Antonio Degli Atti. Numerose anche le Parti Civili, difese tra gli altri, dall'avvocato Massimo Bellini.
L'operazione, denominata Shylock, in onore del più celebre degli usurai (quello creato da William Shakespeare ne "Il mercante di Venezia"), fu condotta nel luglio 2011 dai carabinieri del Comando provinciale di Lecce e portò a smantellare un'associazione per delinquere finalizzata all'usura, all'estorsione, all'esercizio abusivo di attività finanziaria ed al riciclaggio. Diciannove furono gli arresti eseguiti (18 in carcere ed uno ai domiciliari) tra Trepuzzi, Surbo, Lecce, Lequile e Nardò.
A dare avvio alle indagini, nel febbraio del 2009, la denuncia di un imprenditore trepuzzino operante nel settore della vendita di apparecchiature e delle consulenze in ambito informatico. La successiva inchiesta coordinata dal procuratore Cataldo Motta e dal sostituto Alessio Coccioli, ha portato alla scoperta, attraverso l'ausilio di intercettazioni telefoniche, indagini bancarie e consulenze di natura finanziaria, dell'esistenza di sei canali usurari, con collegamenti con personaggi vicini alla Sacra Corona Unita. Una decina in tutto le vittime accertate delle quali solo quattro hanno denunciato. Secondo l'ipotesi accusatoria a capo del sodalizio criminale vi sarebbe stato un terzetto composto da Alfredo Scardicchio, Francesco Fantastico e Luigi Durante.
I primi due imputati sono stati condannati, assieme ad altre quattro persone, nel processo con rito abbreviato celebratosi il 30 novembre 2011, dinanzi al gup Antonia Martalò.
