Nuovo sequestro del Twiga per abusi edilizi. Pierpaolo Cariddi indagato anche per falso

Questa volta, si tratta di un decreto di sequestro preventivo, convalidato nelle scorse ore dal Gip. La decisione del pm Antonio Negro è maturata sulla scorta degli esiti della consulenza tecnica.

Nuovo sequestro per il Twiga Beach Club di Otranto, lo stabilimento balneare extra-lusso a due passi dalla Grotta Monaca. I carabinieri dell’ex Corpo Forestale dello Stato, guidati dal capitano Antonio Arnò, hanno eseguito in mattinata il provvedimento su richiesta del sostituto procuratore Antonio Negro.

Sono state iscritte nel registro degli indagati quattro persone, per violazioni in materia di “abusi edilizi in zona soggetta a vincolo paesaggistico e occupazione abusiva del demanio marittimo”. Si tratta di: Mimmo De Santis, Presidente della società Cerra che sta realizzando l’opera; l’ingegnere progettista responsabile dei lavori, Pierpaolo Cariddi, nuovo Sindaco di Otranto; i funzionari del Comune di Otranto, Emanuele Maggiulli e Giuseppe Tondo.

Il “primo cittadino” e i due funzionari rispondono anche dell’accusa di falso ideologico.

Questa volta, si tratta di un decreto di sequestro preventivo, convalidato nelle scorse ore dal gip Michele Toriello. La decisione del pm è maturata sulla scorta degli esiti della consulenza tecnica eseguita dall’ingegnere Pierpaolo Fiorentino ed è finalizzata ad evitare che l’opera venga realizzata, nonostante le presunte irregolarità del progetto.
Si legge nel decreto, “le opere che gli indagati si proponevano di realizzare ed in parte hanno iniziato a realizzare…sono in radicale ed insanabile contrasto con le previsioni dello strumento urbanistico e del regolamento edilizio del Comune di Otranto.”
Non solo, poiché il gip afferma che , “la plateale illegittimità degli strumenti concessori rilasciati in favore della Cerra srl, che hanno autorizzato ed autorizzano la realizzazione di opere incompatibili con la natura e con la destinazione dell’area”. Dunque, secondo il giudice Toriello ” la libera disponibilità dell’area sulla quale dovrebbero sorgere le opere illegittimamente autorizzate potrebbe arrecare ulteriore compromissione al bene giuridico protetto dalle norme violate”.

Ricordiamo che nei mesi precedenti, nel corso di una “visita” presso gli uffici del Comune di Otranto, erano stati acquisiti i documenti in originale relativi a concessioni edilizie e permessi di costruire, per capire se fossero conformi alla destinazione d’uso, ed era stato acquisito il Prg (Piano Regolatore Generale) per stabilire se sia possibile sul terreno classificato come agricolo su cui sorge il Twiga, realizzare uno stabilimento balneare. Poi, il 15 maggio scorso, i militari avevano eseguito un sequestro probatorio.

Invece, in seguito, il Tribunale del Riesame aveva rigettato l’istanza di dissequestro presentata dalla difesa.

“L’accesso al mare è escluso da un divieto di balneazione disposto da un’ordinanza della locale Capitaneria di porto tuttora vigente”. È ciò che afferma il relatore Antonio Gatto, nelle motivazioni dell’ordinanza. Il giudice sostiene, pertanto, che i manufatti sottoposti a sequestro probatorio sono stati realizzati nell’ambito di un progetto non autorizzabile.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio De Mauro e Adriano Tolomeo per De Santis e dai legali Andrea Sticchi ed il Prof. Giulio De Simone per Cariddi. I difensori valuteranno la possibilità di proporre ricorso in Cassazione contro la decisione del Riesame.

Intanto, occorre ricordare, Flavio Briatore ha “ritirato” il marchio in attesa degli sviluppi della vicenda giudiziaria.



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