Trasfusione da sangue infetto, Il Ministero della Salute é responsabile. Il Tribunale di Lecce, infatti, ha condannato il Ministero a pagare 160mila euro per ciascuno dei figli di una donna deceduta nel 2003. Una sentenza piuttosto recente, ovvero la numero 3084/15, con i giudici salentini ribadiscono la responsabilità di natura extracontrattuale del Ministero della Salute per i danni da trasfusione di sangue infetto in una causa proposta dagli eredi, difesi dall'avvocato Angelo Fachechi. Sul Ministero, stando sempre alla sentenza, si rivela che gravi un obbligo di controllo e vigilanza in materia di impiego di sangue umano per uso terapeutico e conseguentemente. ‘L’accertamento dell’omissione di tali attività e l’esistenza di una patologia da virus Hiv o Hbv o Hcv in soggetto emotrasfuso o assuntore di emoderivati, deve indurre a ritenere che, in assenza di altri fattori alternativi, tale omissione sia stata causa dell’insorgenza della malattia, e che, per converso, la condotta doverosa del Ministero, se fosse stata tenuta, avrebbe impedito la verificazione dell’evento’.
Decisione che chiarisce inoltre – ai sensi dell’articolo 2947 primo comma del codice civile – un altro aspetto: la prescrizione rimane quinquennale per il danno subito da soggetto trasfuso in vita, trattandosi pur sempre di un danno da lesione colposa, reato a prescrizione quinquennale (alla data del fatto), mentre la prescrizione è decennale per il danno subito dai congiunti della vittima iure proprio potendosi in tale ipotesi configurarsi una condotta integrante il reato di omicidio colposo con la conseguenza che la relativa pretesa risarcitoria può essere fatta valere nel termine di 10 anni dalla morte della vittima.
Rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da sempre tutela anche le vittime delle emotrasfusioni ed i loro parenti, che “in applicazione dei principi sopra riportati, il Tribunale di Lecce ha accolto la domanda risarcitoria iure proprio degli eredi di una donna deceduto a causa dell'HCV (epatite cronica attiva da virus C), contratta a seguito emotrasfusione riconoscendo un maxi risarcimento di 160mila euro per coniuge e ciascun figlio in relazione ad evento letale risalente al 2003”.
Trasfusione da sangue infetto, sentenza del Tribunale di Lecce: il Ministero è responsabile
Trasfusione da sangue infetto, il Ministero della Salute è responsabile. Il Tribunale di Lecce condanna il Ministero a pagare 160mila euro per ciascuno dei figli. Prescrizione quinquennale per gli eredi della donna morta a causa della malattia determinata dall’emotrasfusione.