Misure alternative al carcere, l’Ufficio esecuzione Penale Esterna in allarme: interrogazione di Bruni

L’Uepe di Lecce in forte disagio e a rischio paralisi. Il Personale che opera negli uffici di esecuzione Penale Esterna lamenta una carenza delle auto in dotazione. Il Senatore Francesco Bruni ha presentato un’interrogazione al governo.

Allarme nel Salento per l’esecuzione delle misure alternative al carcere. L’Ufficio per l’esecuzione Penale Esterna di Lecce (Uepe) è in forte disagio e rischia la paralisi. Allarme lanciato dal Senatore Francesco Bruni  del gruppo Conservatori e Riformisti. Le misure alternative alla detenzione, si sa, sono dirette a realizzare la funzione rieducativa della pena, in ottemperanza dell’articolo 27 della Costituzione. Affidamento in prova ai servizi sociali, semilibertà, etc. risultano compiti svolti dagli operatori dell’Uepe (l’Ufficio per l’esecuzione Penale Esterna) di Lecce e Brindisi. Complessivamente, il servizio sociale controlla la condotta del soggetto aiutandolo a reinserirsi nella vita sociale e riferisce periodicamente al magistrato di sorveglianza sul suo comportamento. “Ma – denuncia il Senatore Francesco Bruni con una interrogazione parlamentare – l’Ufficio per l’esecuzione Penale Esterna di Lecce (Uepe), che comprende anche la sede di Brindisi versa in condizioni gravi, con carenze di mezzi e di personale, con gravi difficoltà che mettono a rischio lo svolgimento stesso della sua funzione”.

Da febbraio 2015 è stato indetto lo stato di agitazione del personale, che tuttora perdura. A fronte di tutto ciò “si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia al corrente della situazione di carenza del personale, della forte limitazione nell'uso degli autoveicoli in dotazione, nonché della persistente morosità dell'amministrazione nei confronti dei dipendenti che hanno anticipato le spese per i titoli di viaggio, e quali iniziative intenda adottare per adeguare il numero dei dipendenti in servizio nelle 2 sedi alla dotazione organica prevista e per consentire loro di operare con idonee dotazioni, in particolare per quanto attiene ai veicoli da utilizzare per l'espletamento degli interventi sul territorio”.

L’Ufficio Uepe opera per il reinserimento degli imputati e dei condannati, competente per le province di Lecce e Brindisi e per i relativi 117 comuni, il quale svolge  i suoi compiti attraverso 30 funzionari di servizio sociale, oltre al personale amministrativo e contabile. “Questi uomini che svolgono un servizio così delicato ed importante – continua Bruni – da quando è scaduto il contratto delle auto a noleggio nel mese di dicembre 2014, hanno in dotazione soltanto due auto (se risultano libere da altri impegni istituzionali) a conduzione della Polizia penitenziaria che sono del tutto insufficienti a fronte del numero dei funzionari di servizio sociale impegnati su un vasto territorio”. Tale situazione, secondo il senatore Bruni, comporta notevoli disagi. Ad esempio i funzionari di servizio sociale di Lecce e Brindisi, per l'espletamento degli interventi sul territorio, sono stati obbligati ad utilizzare prevalentemente i mezzi di trasporto pubblico, urbani ed extraurbani.

Questi ultimi non coprono l'intera rete territoriale di competenza e sembrano inadeguati allo svolgimento della tipologia di lavoro. Il ricorso ai mezzi pubblici grava economicamente su ogni singolo funzionario, che deve anticipare il pagamento del biglietto extraurbano. Peraltro, già da qualche mese l'amministrazione è morosa nei confronti dei dipendenti che hanno anticipato il denaro per i titoli di viaggio.

“Questa situazione sta determinando nei funzionari un elevato grado di stress psicofisico, lede il decoro e la dignità professionale ed espone il singolo funzionario a forti rischi per la propria incolumità fisica, operando egli in solitudine e senza alcuna sicurezza”. 



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