L’Associazione Nazionale Italiani Musulmani è formata da italiani musulmani e da coppie miste, il suo intento è quello di promuovere i principi della pace, dell’armonia e della fratellanza, tramite il dialogo interreligioso e le attività sociali di volontariato.
Valorizzando il punto di vista dei musulmani italiani autoctoni, ANIM vuole dare voce alla realtà degli italiani musulmani autoctoni.
L’Associazione, infatti, intende dialogare con enti e associazioni ed avere una rappresentanza di fronte alle istituzioni, promuovendo una “via italiana all’Islam” all’interno dello stato italiano, tenendo sempre in considerazione il supporto fondamentale dei musulmani di origine straniera.
ANIM fornirà supporto anche ai cittadini italiani di religione musulmana a o italiani che per vari motivi sono all’estero in paesi islamici. L’Associazione si sta ramificando in tutta Italia, avendo referenti nelle maggiori città italiane ed estere, riscuotendo notevole successo, soprattutto nel Centro-Nord Italia dove tantissimi italiani musulmani e coppie mistestanno richiedendo informazioni e supporto.
Il Presidente
“L’Associazione Nazionale Musulmani Italiani – spiega il presidente Raffaello Villani – nasce proprio come casa per i musulmani italiani e delle coppie miste. Stiamo progettando una proposta seria e concreta redatta da musulmani italiani competenti in materia, da presentare al Ministero per il riconoscimento dell’Islam italiano. Chiediamo di avere una rappresentanza italiana musulmana nella società civile italiana e di promuovere un’Islam di matrice italiana gestito da italiani”.
Il chiarimento sull’università islamica
“Vogliamo sfatare il mito dell’Islam=Arabo – afferma Villani – siamo italiani e chiediamo di avere il posto che ci compete. Sulla notizia che è circolata sulla mia persona, fu un fraintendimento, fortunatamente chiarito, e vorrei spiegare una situazione che per troppo tempo è rimasta in sospeso, riguardo al mio collegamento con l’Università Islamica. Ci tengo a spiegare il mio ruolo all’interno di questo progetto e con il suo promotore”. “Il mio unico coinvolgimento era esclusivamente lavorativo, infatti, io ero solo l’informatico che ha realizzato il sito web dell’Università Islamica e della sua continua manutenzione, curando pure la parte social”.
“Non ero il segretario – ribadisce Villani rivangando vecchie notizie di cronaca – ruolo che qualcun altro mi ha attribuito, non avevo collegamenti con le ipotetiche fonti di finanziamento, non avevo nessuna idea da chi o da dove doveva giungere questo ipotetico finanziamento. Successivamente alle mie continue richieste di pagamento del lavoro svolto e che continuavo a svolgere, non ho mai percepito alcun tipo di stipendio o rimborso spese e decisi di mia totale e spontanea iniziativa di allontanarmi dal promotore”.
I punti programmatici dell’associazione
Maggiore democraticità nelle associazione musulmane; maggiore coinvolgimento della presenza italiana nel direttivo di associazioni musulmane che si dichiarano apertamente italiane; maggiore trasparenza nella gestione della risorse della sala di preghiera/moschea; maggiore rotazione del Direttore/Presidente di Associazione Musulmana in modo da non accentrare sempre le decisione su un’unica o gruppi di persone; maggiore coinvolgimento delle scelte che riguardano la moschea della comunità musulmana locale; riconoscimento delle due feste dell’ Eid; diffusione del Sermone in lingua italiana e araba in tutta Italia; valorizzazione della figura dell’italiano musulmano autoctono negli incontri interreligiosi; maggiore supporto agli italiani che vivono nei Paesi musulmani; piccole aree cimiteriali per musulmani italiani.