‘Ho vissuto questi anni in critica con me stesso’. Parla Raffaello Villani, autore del post che fece sfiorare l’incidente diplomatico tra Italia e Israele

A distanza di qualche anno dall’episodio che ha rischiato di provocare un incidente diplomatico tra Italia e Israele, scrive a Leccenews24 l’autore del post che è stato ripreso e commentato da centinaia di testate giornalistiche.

Quando si dice “Non è mai tardi per chiedere scusa”. In un mondo dove a prevalere appaiono essere sentimenti di odio e intolleranza, occorre rimboccarsi le maniche per far emergere episodi positivi, che inneggiano alla Pace tra gli uomini e al rispetto.

Oggi riprendiamo un episodio di qualche anno addietro e che ha fatto il giro del mondo per l’eco mediatica che ebbe, oltre che per la seria condanna ricevuta da ogni dove.

I fatti

Era il 2015 quando sul profilo facebook di Raffaello Villani, italiano convertito all’Islam, si lesse un messaggio che non poco imbarazzo generò nella comunità islamica, considerando, poi, che Villani era allora segretario di quell’Università islamica che poi a Lecce non ha avuto più sede.

Il post invocava una “soluzione finale per i sionisti” (ndr. il sionismo è un movimento politico che vuole affermare il diritto alla autodeterminazione del popolo ebraico mediante l’istituzione di uno Stato ebraico).

Tanti giornali ad eco nazionale e internazionale ripresero e commentarono il pensiero di Villani, tanto da sfiorare l’incidente diplomatico tra Italia e Israele.

Le dichiarazioni di Giampiero Paladini

A seguito di tale clamore, il presidente di Confime (Confederazione imprese mediterranee) Giampiero Khaled Paladini dichiarò allo Sportello dei diritti di Giovanni D’Agata

“tale dichiarazione non è condivisibile assolutamente nei sui contenuti né nel linguaggio usato. Unislamitalia ha nel suo DNA la ricerca ad oltranza del dialogo per la pace con tutte le parti in causa e rifugge da ogni atteggiamento o slogan che propagandano odio razziale a tutti i livelli”.

La lettera di Raffaello Villani

Oggi, a distanza di tempo, a distanza di qualche anno in cui tanti fatti si sono inseguiti, Raffaello Villani scrive di suo pugno una lettera di scuse in esclusiva per Leccenews24. Una lettera in cui Villani tenta di spiegare il reale sentimento che ha portato a scrivere quel pensiero sul social network.

“Nel passato recente, purtroppo, con mio sommo dispiacere, ho agito in modo totalmente sconosciuto alla mia persona, che si è sempre contraddistinta per il rispetto del prossimo, e per il dialogo civile anche se di opinioni diverse” esordisce così Villani e prosegue “Il commento era poco edificante per me, dovuto alla forte emotività legata alla situazione che si stava verificando in una determinata parte del mondo, soggetta a continui malesseri. Preso dalla foga del momento, ho scritto in maniera forse, poca chiara e sicuramente poco lucida il mio disappunto, riferito a un movimento politico che agisce in quelle terre”.

‘La mia intenzione non era attaccare la sacralità della vita altrui’

“Essendo un musulmano italiano – scrive Villani – e soprattutto vivendo in un contesto storico particolare, è naturale che la mia essenza sia antirazzista, anzi, mi sono sempre dato da fare per cercare di integrare e aiutare chi era nel bisogno, scontrandomi molte volte con chi faceva discriminazione per il colore della pelle o per il suo credo religioso. Il commento, scritto in un italiano poco corretto, per causa degli errori logici e di espressione da me compiuti, è stato mal interpretato, e colgo l’occasione per porgere le mie più sentite scuse, alle persone e comunità che si sono sentite offese e attaccate, portandomi ancora oggi il rimorso di quell’uscita poco felice e mal interpretata. Avrei sicuramente dovuto esprimere la mia opinione in altri termini, ma il mondo dei social ha la capacità di far decontestualizzare e far cadere in una spirale di commenti negativi e mal interpretati anche i più semplici dei post, poiché la mia era solo un’espressione per mia colpa mal riuscita, poiché era una questione puramente politica e nient’altro”.

La replica non gradita

Raffaello Villani sottolinea nella sua lettera di scuse un passaggio importante della vicenda “è stata data la facoltà di replica, a una persona che non mi rappresentava e non aveva nessun diritto di parlare per mio nome, poiché non aveva nessun permesso e autorizzazione per farlo. In questo modo non si è potuto chiarire l’equivoco. Vorrei precisare che all’epoca dei fatti, avevo già preso le distanze di mia iniziativa, dal progetto e dal promotore dell’Università Islamica, essendone stato un semplice collaboratore, poiché in buona fede avendo creduto all’idea, partecipai attivamente al progetto, credendo che fosse un bene per la comunità mussulmana, ma poi con il tempo si è rilevato inconsistente”.

La conclusione e il rammarico

“Confermo la mia totale inesperienza che mi ha portato a questa uscita infelice, come confermo la mia assoluta estraneità al sentimento razzista. Sono cresciuto in una famiglia di sani valori cattolici e di fratellanza, che mi porto dietro nelle mie competenze, rafforzate dal mio essere musulmano, e sforzandomi di essere un uomo di pace e dialogo. Ringrazio la possibilità datami per questo chiarimento, avvenuta con alcuni anni in ritardo – conclude Raffaello Villani – Il mio essere persona corretta ha fatto sì che, io vivessi questi anni in assoluta critica e disappunto con me stesso. Contestare un movimento politico o un ideale politico, non vuol dire attaccare un popolo fratello nella Fede e che, purtroppo, per opere scellerate ha vissuto anni bui e di sofferenze della storia. Per questo ho sentito il mio animo distrutto dal dolore e dal rimorso, quando sono stato associato a coloro che, hanno voluto questo eccidio, che io ho sempre fermamente condannato”.



In questo articolo: