Tramontato il sogno dell’Università Islamica nel Salento. Paladini ‘addio Lecce, andiamo al nord’

L’Università Islamica nel Salento non si farà. Giampiero Paladini, presidente di Confime, sta valutando l’opportunità di lasciare Lecce e quindi di accantonare definitivamente l’idea di creare un ateneo nel capoluogo barocco.Sfumata anche l’alternativa di Monteroni.

L’Università islamica resta solo un progetto su carta, almeno nel Salento. Giampiero Khaled Paladini, presidente di Confime (Confederazione imprese mediterranee) sta valutando l’opportunità di mettere definitivamente da parte l’idea di costruire un ateneo nel capoluogo barocco, il primo in Italia. Anzi, è qualcosa in più di una possibilità. «Lecce si vanta di essere la Porta d'Oriente, ma il nostro progetto lo ha boicottato» ha dichiarato a ilGiornale.it Paladini, imprenditore di Magliano convertitosi all’Islam. Se il sogno di mettere in piedi i tre corsi di laurea in scienze umanistiche, scienze agrarie ambientali e del territorio e medicina si è infranto davanti alle “difficoltà” incontrate nel percorso che avrebbe dovuto portare all’edificazione dei plessi universitari sia a Lecce che a Monteroni, la stessa cosa non è accaduta in Piemonte, ad Omegna nella provincia di Verbano Cusio Ossola per la precisione, dove sono state gettate le basi per un nuovo progetto.
 

«Abbiamo già una sede, nel palazzo storico della Bialetti, dove si costruivano le caffettiere» ha continuato il presidente di Confine al quotidiano diretto da Alessandro Sallusti «Ora dobbiamo ricominciare tutto d'accapo, ma avendo già un posto dove stare è un passo avanti rispetto al Salento».
  
Inizialmente, l’università islamica avrebbe dovuto trovare ospitalità all’ex deposito della Manifattura Tabacchi di via Dalmazio Birago, in stato di abbandono, ma le trattative con la proprietà non sarebbero andate a buon fine e così si è optato per un “piano di riserva”. A febbraio, infatti, il presidente di Confime presentò un altro progetto da realizzare a Monteroni, nei pressi del campus Ecotekne, ma anche in questo caso l’idea si sarebbe arenata. Due nulla di fatto, quindi, che hanno spinto Paladini a cercare nuovi lidi.  
  
 «Purtroppo il Sud Italia ed in particolare il Salento – ha concluso –  non erano ancora pronti per questo progetto».



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