
Si è svolta, presso l’Auditorium del Museo Diocesano, in una splendida serata, la cerimonia di conferimento della XV edizione del Premio Giornalistico Azzarita a Molfetta.
Il Premio è intitolato al giornalista molfettese Leonardo Azzarita che fu direttore generale dell’Ansa, direttore del Corriere delle Puglie e tenace difensore della libertà di stampa.
Il Premio Azzarita è assegnato da 15 anni a giornalisti, studiosi, professionisti e artisti che nelle varie categorie si distintinguono per una comunicazione professionale, libera e appassionata.
Tra i premiati di questa edizione, oltre al giornalista RAI del TG Uno Giacinto Pinto, la direttrice dei Castelli Svevi di Bari e Trani, Rosa Mezzina e il fotoamatore Franco Pansini, due eccellenze che parlano del Salento e della Puglia al mondo: il docente universitario Francesco Lenoci, studioso di don Tonino Bello e Migliore Ambasciatore di Puglia e il regista salentino Edoardo Winspeare, autore del film “L’anima attesa”, una storia bellissima che esalta la forza del messaggio di don Tonino.
Nel nome di don Tonino Bello
Nella Molfetta che ha accolto solo alcune settimane fa il Santo Padre, torna a risuonare il nome di don Tonino. Un uomo che ha lasciato un solco profondo nella comunità molfettese. Una comunità che si ritrova ancora una volta a parlare di don Tonino e lo fa assegnando il prestigioso Premio Azzarita a due eccellenze pugliesi, Edoardo Winspeare e Francesco Lenoci, legate alla figura di questo grande uomo.
Edoardo Winspeare
Regista, autore e produttore, punta di diamante del cinema italiano, Edoardo Winspeare è capace di raccontare con eleganza, storie di personaggi che narrano con il linguaggio dell’autenticità, realtà profonde e talvolta sconosciute: quelle della quotidianità.

Prodotto da Pax Christi, il mediometraggio diretto da Winspeare in occasione del 20° anniversario del dies natalis di don Tonino, “L’anima attesa”, del 2013, racconta la storia di Carlo, un uomo d’affari colpito da una grava crisi finanziaria, che non crede più in niente. La crisi finanziaria che ferisce Carlo, nell’anima più che negli affari, si è innescata come conseguenza di un’ingorda attività speculativa. Carlo decide di prendersi una pausa e raggiunge la sorella ad Alessano, il paese natale di don Tonino. Durante questo viaggio, Carlo avrà modo, attraverso “il potere dei segni”, di sperimentare il vero messaggio tramandato da don Tonino, sulla cui tomba ritroverà e riscoprirà se stesso.
Francesco Lenoci
Francesco Lenoci ha un entusiasmo contagioso. Se non lo incontri nei corridoi dell’Università Cattolica di Milano o nel suo studio al quinto piano del Grattacielo della Terrazza Martini, a pochi metri dal Duomo, è in giro per l’Italia a promuovere le eccellenze del territorio pugliese parlando di storie di creazione di valore. Ma c’è un’altra passione che anima il professore Lenoci. Studioso e innamorato di don Tonino Bello, da anni crea occasioni per divulgare il messaggio di don Tonino, che definisce un Grande Profeta.

I suoi interventi sono sempre densi di commozione e la sua comunicazione appassionata ha portato la grandezza di don Tonino anche nella vita di chi non lo conosceva.
Forte il sodalizio di Francesco Lenoci con l’Associazione Molfettesi nel Mondo guidati dalla carica entusiastica di Angela Amato che nel marzo scorso aveva portato a Molfetta il professore Lenoci per la presentazione del libro “Con un’ala sola” di don Giuseppe De Candia, in ricordo del vescovo di Molfetta, don Tonino.
A concludere la XV edizione del Premio Giornalistico Azzarita l’intervento del sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, che ha ricordato la figura del giornalista Leonardo Azzarita e ha enfatizzato l’importanza della passione e del buon esempio in tutto ciò che si fa.
Solo con il buon esempio e la passione si potrà, infatti, costruire un mondo migliore; perché tutto passa ma, come dice il professore Francesco Lenoci, “la bellezza resta”.