Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) compie un passo importante contro gli incidenti sul lavoro. L’Assemblea ha approvato nella giornata di ieri una proposta di legge che impone l’uso del ‘codice alfanumerico unico del Cnel’ – un identificativo certo del contratto collettivo applicato – anche da parte dell’Inail -nelle segnalazioni di infortuni e malattie professionali. Prima era facoltativo grazie a un accordo tra enti, ma ora diventerà norma obbligatoria, estendendosi all’Inps e, in futuro, al Ministero del Lavoro.
Si tratta di una grande riorganizzazione dei database pubblici. Il Cnel fornirà codici sempre aggiornati all’Inail, da inserire nei moduli online per le denunce. In questo modo, ogni incidente sarà legato al contratto specifico del settore, offrendo dati chiari sulle cause degli infortuni e sulle malattie professionali.
“Finalmente un nuovo modello di prevenzione su misura. Il codice unico Cnel può fermare la concorrenza sleale”, afferma Donato Congedo, Segretario Territoriale Cisl Lecce – Presidente CO.CO.PRO. Inail Lecce
Che prosegue: “È un pezzo fondamentale di un processo avviato da anni: assicura stipendi corretti e calcoli precisi dei premi Inail, aprendo la porta a statistiche complete sul mercato del lavoro e sugli incidenti. L’Italia potrà diventare un punto di riferimento in questo campo”.
Nella Regione Puglia come pure nel Salento i dati Inail riguardanti gli infortuni sul lavoro impongono di mantenere sempre alto il livello di guardia. Nel periodo Gennaio 2025-Ottobre 2025 gli infortuni denunciati in Puglia risultano 23.404 rispetto ai 23.408 dello scorso anno. In provincia di Lecce da Gennaio a Ottobre 2025 gli infortuni registrati sono stati 3.870 rispetto a 3.859 dello stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto attiene invece gli infortuni con esito mortale considerando sempre il periodo Gennaio-Ottobre 2025 in Puglia le vittime sono state 56 e nel Salento 8 persone hanno perso la vita in occasione di lavoro. I settori ad alto rischio risultano l’agroalimentare, l’edilizia e il turismo – veri pilastri dell’economia locale.
Le maggiori cause di infortunio risiedono nelle cadute dall’alto nei cantieri (25%), schiacciamenti nelle macchine agricole (18%), intossicazioni nelle conserve di pesce (12%). Malattie come perdita dell’udito per rumore o problemi alla pelle colpiscono braccianti e operai precari, spesso coperti da contratti frammentati o non dichiarati.
“Analizzando la proposta di legge approvata dal Cnel – prosegue Congedo – i benefici concreti per il nostro territorio possono essere sintetizzati in: Prevenzione su misura: legando gli infortuni ai contratti specifici, si scopriranno rischi chiari (ad esempio, alti nel ‘Turismo Ciaa Lecce’ contro bassi nell’Agroindustria Confagricoltura). Ispettorati e organismi locali (come quelli salentini sull’agricoltura) potranno organizzare corsi mirati, riducendo gli incidenti del 15-20%, come nei test in Lombardia; maggiore trasparenza e rispetto delle regole: le imprese salentine, dalle masserie ai cantieri balneari, dovranno dichiarare contratti certi, fermando la concorrenza sleale. Risparmio per Inail: premi calcolati bene, meno dispute (oggi il 30% delle denunce a Lecce); politiche locali: Regione Puglia e Province useranno questi dati per bandi del Pnrr sulla sicurezza (come la digitalizzazione in agricoltura), dando priorità a Lecce e Salento ed effetti sociali ed economici: meno incidenti vuol dire più posti stabili (nel Salento il 15% di precarietà tra gli over 40), welfare rafforzato (Inail eroga 120 milioni annui in Puglia) e attrattività per investimenti verdi (fotovoltaico, economia del mare).
Questa innovazione – conclude – trasforma i numeri in azioni concrete: dal Salento, culla di eccellenze agro-turistiche, può nascere un modello da copiare altrove. Prevenzione al primo posto, lavoratori protetti, territorio salvaguardato. Questi sono i nostri obiettivi. Per questo continueremo a profondere il nostro quotidiano impegno. A tutela del buon lavoro e della dignità del lavoro”
