Bancarotta di tre aziende del gruppo Marzo: richiesta di condanna per 12 imputati

Il Pubblico Ministero Roberta Licci, ha chiesto la condanna di tutti gli imputati, tra cui l’ex esponente del Psi ed assessore alla Sanità della Regione Puglia, Corradino Marzo e suo nipote Pierfrancesco, per la vicenda di bancarotta di tre aziende del gruppo Marzo.

A distanza di quindici anni dai fatti, arrivano le richieste di condanna formulate dall'accusa, per i dodici imputati coinvolti nella vicenda di bancarotta di tre aziende del gruppo Marzo. Il Pubblico Ministero Roberta Licci, nel corso della sua requisitoria, tenutasi di fronte al collegio della Prima Sezione Penale presieduto da Stefano Sernia, ha evidenziato come nel periodo intercorso tra il 1999 ed il 2000 siano state compiute, a vario titolo dai diversi imputati, le azioni di attrazione e falsificazione delle scritture contabili, al fine di coprire il buco milionario che portò al fallimento della società Camposole Industria Alimentare, dell'Ittica Ugento e di S.P.T. ACQUA, a partire dal dicembre 2001.

I curatori ed il consulente della procedura fallimentare, costituitisi parte civile e difesi dall'avvocato Ubaldo Macrì, infatti, evidenziarono l'inattendibilità delle voci inerenti i crediti, poiché superiori a quelli risultanti dalle schede contabili intestate ai clienti.

Nello specifico, il Pubblico Ministero ha invocato 9 anni (senza le attenuanti generiche, ma con la recidiva) per il 45enne Pierfrancesco Marzo,originario di Lecce, ma residente a Corigliano d'Otranto; 6 anni per l'ex esponente del Psi ed assessore alla Sanità della Regione Puglia, Corradino Marzo (zio di Perfrancesco), 75 anni, originario di Corsano ma residente a Lecce; 6 anni per Francesco Centonze, 62enne di San Pietro in Lama; 4 anni e dieci mesi per Elena Rizzelli 44enne di Lecce; 4 anni e 6 mesi per gli imputati Ennio Cioffi 80enne di Cavallino, Orazio Muratore 67enne originario di Bari, Domenico Margheriti 56enne di Erchie, Giuseppe Betulia 66enne di Catania e Antonio Caruso, 4 anni per il 52enne originario di Lecce, Giorgio Bovi, per la 68enne di Castrovillari Francesca Cipparrone, per il 55enne di origini foggiane Carmine Viola. Il collegio difensivo è composto da Massimo Benedetto, Maria Cristina Brindisino, Pio Tommaso Caputo, Michele Iaia, Rosario Almiento, Francesco Silvestre, Federico Massa.

Nella prossima udienza, fissata per l'8 giugno, è attesa la sentenza. 



In questo articolo: