Domani l’ultimo giorno di scuola, le campanelle degli istituti di Lecce suoneranno tutte insieme simbolicamente

L’iniziativa voluta dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del capoluogo. alla stessa ora gli altoparlanti di Palazzo Carafa diffonderanno il suono della campanella.

È stato senza dubbio un anno scolastico molto difficile, travagliato, che ha dovuto fare i conti con l’emergenza coronavirus, che ha comportato la chiusura di tutti gli istituti scolastici italiani.

Forse i primi tempi si è anche sperato che si potesse riprendere, ma poi, trascorso un mese, l’ipotesi è stata accantonata e l’anno si è concluso senza fare ritorno in classe. Non si sa se per reale impossibilità, o per paura di rischiare. Certo, mancano ancora da svolgere gli esami di maturità, con le dovute precauzioni anti contagio e la penuria di commissari esterni, ma al momento non si conoscono i destini della scuola italiana e non è dato sapersi se, tra didattica a distanza, mascherine e barriere in plexiglass tra uno studente e l’altro, a settembre si ricomincerà.

Con la chiusura ufficiale delle scuole, domani, mercoledì 10 giugno, alle ore 13.30, la campanella degli Istituti scolastici di Lecce suonerà simbolicamente per l’ultimo giorno di scuola.

Lo stesso suono sarà diffuso, alla stessa ora, dagli altoparlanti di Palazzo Carafa. L’Assessorato alla Pubblica Istruzione ha invitato i dirigenti scolastici, per l’ultima volta quest’anno, a suonare tutti insieme la campanella, quella più desiderata e sognata, quella che preannuncia le vacanze estive.

“È stato un anno scolastico particolarmente complesso – dichiara l’assessore alla Pubblica Istruzione, Fabiana Cicirillo – sia per i docenti sia per gli studenti.

A causa dell’emergenza sanitaria – prosegue Cirillo –  abbiamo sperimentato con fatica una nuova scuola, fatta di didattica online e lezioni virtuali che hanno permesso agli alunni di portare a termine l’anno in sicurezza. Il suono simbolico della campanella vuole essere un incoraggiamento per il futuro, un futuro carico di speranza, quella di tornare a vivere la scuola come luogo di formazione, socializzazione, di relazioni educative e di vita comunitaria”.



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