La malattia di Crohn è una patologia cronica dell’intestino che colpisce sempre più persone e che, oltre ai sintomi fisici, può avere un forte impatto sulla qualità della vita. Una corretta alimentazione diventa quindi un tassello centrale sia per il benessere quotidiano che per il supporto al percorso terapeutico.
Abbiamo chiesto un parere alla Dott.ssa Alice De Benedetto, biologa nutrizionista che riceve a Corsano e Maglie, che ci ha spiegato quanto sia importante una dieta studiata su misura per ogni paziente.
Perché serve una dieta personalizzata
“La malattia di Crohn – spiega la Dott.ssa De Benedetto – può portare a perdita di peso, malnutrizione, diarrea e disturbi gastrointestinali che compromettono la qualità della vita. Per questo motivo non esiste un’unica dieta valida per tutti: è fondamentale costruire un piano alimentare personalizzato, calibrato sulla storia clinica, sulla gravità della malattia e sulla risposta individuale ai trattamenti.”
In molti casi, aggiunge la nutrizionista, può essere utile ricorrere ad alimenti a fini medici speciali per colmare eventuali carenze e garantire il corretto apporto di nutrienti.
L’efficacia della dieta ad esclusione
Tra gli approcci nutrizionali che hanno dato risultati positivi, la Dott.ssa De Benedetto cita la dieta ad esclusione (CDED), che prevede un percorso a fasi con l’eliminazione progressiva di alcuni alimenti.
“Questa dieta – spiega – si è dimostrata efficace nell’indurre la remissione della malattia in diversi pazienti, sia adulti che bambini. È inoltre più tollerata rispetto alla sola nutrizione enterale, perché permette di mantenere il piacere del cibo e di non rinunciare del tutto ai pasti tradizionali.”
Supplementi nutrizionali e preparazione a interventi
Un altro aspetto importante riguarda l’uso dei supplementi nutrizionali orali, soprattutto nei periodi che precedono un intervento chirurgico.
“La corretta integrazione – afferma la Dott.ssa De Benedetto – aiuta a ridurre i rischi di complicanze post-operatorie e a garantire che il paziente arrivi in sala operatoria in condizioni nutrizionali ottimali. Lo stato nutrizionale è infatti un fattore decisivo non solo per la gestione della malattia, ma anche per affrontare al meglio eventuali terapie farmacologiche o chirurgiche.”
Un approccio globale al benessere
Secondo la Dott.ssa De Benedetto, la gestione della malattia di Crohn non può limitarsi a un elenco di cibi “sì” e “no”:
“Il percorso nutrizionale deve essere personalizzato e seguito con attenzione, con l’obiettivo di ridurre i sintomi, mantenere un buono stato di nutrizione e permettere al paziente di vivere la quotidianità con più serenità.”
In conclusione, la dieta non è un aspetto secondario nella gestione della malattia di Crohn, ma un vero e proprio strumento terapeutico. Affidarsi a uno specialista come la Dott.ssa Alice De Benedetto significa avere un punto di riferimento qualificato per costruire un piano nutrizionale su misura, capace di coniugare salute, prevenzione e qualità della vita.
