«Potere al Popolo era fuori dalla sede di viale Marche per chiedere di cambiare i criteri del Reddito di Emergenza, escludenti e discriminatori, e per denunciare il ritardo vergognoso nel pagamento della CIG, come in questi mesi è emerso attraverso le numerose chiamate dei cittadini arrivate allo Sportello Popolare del Lavoro. Siamo rimasti comunque fuori da quella sede chiusa a difendere i diritti di cittadini e lavoratori».
Non si sono fatti certo ‘smontare’ dalla chiusura della sede dell’Inps di Lecce ed hanno effettuato la loro manifestazione di protesta contro quelli che ritengono i criteri discriminatori ed escludenti del reddito di emergenza oltre che per denunciare il ritardo nel pagamento della Cassa Integrazione.
Così i militanti di ‘Potere al Popolo’ hanno ugualmente effettuato il loro presidio con l’obiettivo di difendere i diritti dei cittadini e dei lavoratori.
Se l’emergenza sanitaria sembra, infatti, essere stata messa alle spalle così non è per l’emergenza economica prodotta dal lockdown instaurato per fronteggiare la diffusione del coronavirus. Certo, non è che prima del Covid 19 l’economia salentina e quella italiana in generale stessero bene. Anzi! Ma proprio per questo in tanti si sarebbero aspettati maggiori aiuti e soprattutto tempi più celeri di erogazione. Così non è e la crisi sociale corre il rischio di assumere toni allarmanti. In questi giorni aumentano sempre di più le manifestazioni di tante categorie poiché il malcontento non si può più mettere sotto il tappeto.
«Questa mattina – scrivono i manifestanti – il presidio di Potere al Popolo fuori dalla sede INPS di Lecce si è scontrato con una sgradita sorpresa: la sede inspiegabilmente chiusa e in strada decine di persone con i relativi problemi di reddito e pratiche da espletare in un periodo così critico ad aspettare un’apertura che non è arrivata. CIG e REM non sono regali ma diritti sociali!»