Le Commissioni dell’Ordine dei Medici di Lecce in campo contro la violenza, ‘anche tante donne medico vittime di soprusi’

Nella giornata contro la violenza sulle donne, le Commissioni delle dott.sse Fusco, Tornesello e Molendini ricordano la rete di servizi sul territorio.

Nel giorno in cui si dice simbolicamente NO alla violenza sulle donne, ad ogni forma di sopruso e di aggressione, non potevano non dire la loro le referenti delle Commissioni dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce: ‘Pari Opportunità’, ‘Fragilità’ e ‘Sportello per Il Cittadino’.

La dott.ssa  Daniela Fusco (Pari Opportunità), la dott.ssa Assunta Tornesello (Fragilità), la dott.ssa Cinzia Molendini (Sportello per il cittadino) sono da sempre impegnate in iniziative concrete di sensibilizzazione contro la violenza ed anche in questa giornata dicono «basta!».

«Il nostro sistema sanitario mette a disposizione di tutte le donne, italiane e straniere, una rete di servizi sul territorio, ospedalieri e ambulatoriali, socio-sanitari e socio-assistenziali, anche attraverso strutture facenti capo al settore materno-infantile, come ad esempio il consultorio familiare, al fine di assicurare un modello integrato di intervento o dei luoghi in cui più frequentemente è possibile intercettare la vittima come il Pronto Soccorso. E’qui che le vittime di violenza, a volte inconsapevoli della loro condizione, si rivolgono per un primo intervento sanitario».

Il codice rosa e la stanza rosa

«Nello specifico – proseguono le dottoresse – presso alcuni Pronto Soccorso si sta sperimentando un percorso speciale per chi subisce violenza, contrassegnato da un codice rosa, o uno spazio protetto, detto stanza rosa, in grado di offrire assistenza dal punto di vista fisico e psicologico e informazioni sotto il profilo giuridico, nel fondamentale rispetto della riservatezza. Anche le donne medico sono spesso vittime di violenza fisica e psicologica sul posto di lavoro e ne sono testimonianza i frequenti fatti di cronaca degli ultimi anni».

Sì, perchè, come ha avuto modo di dire il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “la violenza sulle donne non smette di essere emergenza pubblica e per questo la coscienza della gravità del fenomeno deve continuare a crescere“.

Una lotta costante, in prima linea, che, soprattutto in ambito sanitario, ha una grande valenza sociale.



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