L’importanza del supporto psicologico nelle Malattie Mieloproliferative Croniche PH, un seminario a Lecce

L’incontro si svolgerà presso il Grand’Hotel Tiziano e dei Congressi sabato 16 novembre a partire dalle 10.00. Sarà dedicato ampio spazio al confronto tra pazienti e medici.

Un incontro nel corso del quale i più importanti specialisti dei Centri Ematologici del Salento faranno il punto sullo stato dell’arte e sul futuro dei trattamenti e delle terapie per le Malattie Mieloproliferative Croniche PH-; al centro dell’incontro la gestione delle co-morbidità e l’importanza del supporto psicologico. Nella seconda parte del seminario i pazienti potranno porre le loro domande ai medici nelle tre aule dedicate alle diverse patologie; una dedicata alla Mielofibrosi, una alla Trombocitemia e una alla Policitemia.

Nella giornata di sabato 16 novembre a Lecce, presso il Grand’Hotel Tiziano e dei Congressi, a partire dalle ore 10.00, si terrà il Seminario Pazienti – Medici dedicato alle Malattie Mieloproliferative Croniche Philadelphia Negative organizzato da AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma con il patrocinio di Fondazione GIMEMA.

Le Malattie Mieloproliferative Croniche Ph-

Le Malattie Mieloproliferative Croniche Ph– (MMP Ph-) colpiscono le cellule staminali emopoietiche che, presenti nel midollo osseo, danno origine a tutte le cellule mature del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. All’interno di questa famiglia di patologie si distingue un gruppo di malattie croniche caratterizzate dalla negatività del cromosoma Philadelphia: Policitemia Vera (eccesiva produzione di globuli rossi), Trombocitemia Essenziale (eccessiva produzione di piastrine) e Mielofibrosi Idiopatica (deposito eccessivo di fibre nel midollo osseo).

Le Malattie Mieloproliferative Croniche Ph- hanno un’incidenza che varia a seconda della patologia: 1,5-2,4 nuovi casi l’anno su 100.000 abitanti per la trombocitemia essenziale; 0,5-1,3 nuovi casi l’anno su 100.000 abitanti per la mielofibrosi idiopatica e 2,3-2,8 nuovi casi l’anno per la policitemia vera.

I risultati raggiunti

Sul fronte delle terapie diversi sono i successi raggiunti grazie alla ricerca, tra i quali la scoperta della mutazione del gene JAK2 (presente in oltre il 95% dei casi di policitemia vera e in circa il 60% dei casi di trombocitemia essenziale o mielofibrosi), responsabile della regolazione di una proteina coinvolta nel controllo della crescita delle cellule emopoietiche. Questa scoperta ha stimolato la ricerca di nuovi approcci e di nuovi farmaci in grado di colpire in maniera più selettiva le cellule che contengono questa proteina alterata.

Un confronto tra medici e pazienti

Nel corso del seminario sarà dedicato ampio spazio al confronto tra pazienti e medici al fine di favorire lo scambio di informazioni corrette e aggiornate e chiarire eventuali dubbi e perplessità.



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