Coronavirus, il Dea di Lecce ha accolto i suoi primi nove pazienti

Il Dea di Lecce ospita i primi 9 pazienti Covid-19. Cinque sono in osservazione breve intensiva mentre gli altri quattro sono ricoverati nel reparto Malattie infettive

Il Dea di Lecce – il Dipartimento di Emergenza e Accettazione riorganizzato in Ospedale Covid-19 per far fronte all’emergenza causata dal Coronavirus e aumentare la disponibilità di posti letto – ha aperto le sue porte nella notte per ospitare i primi nove pazienti. Cinque sono in osservazione breve intensiva (sei, in totale, i posti dedicati ai malati giunti al Pronto Soccorso con una gravissima insufficienza respiratoria), mentre gli altri quattro sono ricoverati nel reparto Malattie infettive.

Nel plesso del Vito Fazzi, invece, sono ricoverati 18 pazienti in Malattie infettive e 7 in Rianimazione.

Lo ha comunicato, in una nota, ii presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo: «Ricordiamo – ha dichiarato Rollo – che i reparti di degenza sono supportati da un Servizio di radiodiagnostica, dotato di una TAC a 128 strati, una sala di radiologia tradizionale e di ambulatori di ecodiagnostica, anche cardiologica».

«Con l’apertura del Dea – aveva dichiarato il Governatore – possiamo contare su una struttura moderna e funzionale, che rispetta tutti i parametri per la migliore assistenza dei malati Covid-19».