La città di Lecce è ripartita. Come avvenuto in tutto il resto d’Italia, anche il capoluogo salentino ha vissuto oggi il suo primo, vero, giorno di Fase 2. Il coronavirus non è ancora un lontano ricordo, anzi è ancora in agguato, ma in città non si registrano nuovi casi da oltre due settimane e oggi i leccesi si sono ripresi i loro spazi.
In giro tanta gente: nessuna ressa, si può camminare tranquillamente, ma la gente c’è. Quasi tutti indossano la mascherina, qualcuno ancora deve ancora familiarizzare con il DPI. Solo una piccola parte non indossa protezioni.
Camminare lungo Corso Vittorio Emanuele e via Trinchese dà una sensazione strana: farlo fino a pochi giorni fa ti dava la sensazione di essere un pesce fuor d’acqua e questa emozione andrà via col tempo.
Ma la vera emozione è rivedere le serrande rialzate di negozi, bar e boutique. Dopo circa 70 giorni hanno riaperto i battenti: le regole sono ferree, per tutti. Pannelli in plexigass casse, dipendenti con mascherine e guanti, adesivi che delimitano le distanze di sicurezza da osservare.
All’ingresso di ogni locale gel disinfettante, invito ad indossare la mascherina, qualcuno distribuisce anche i guanti monouso. Sulle vetrine i manichini passano in secondo piano: la prima cosa che attira l’attenzione è il lungo elenco di regole da seguire.
Ma all’interno la gente è ancora poca. Sarà per diffidenza, per timore, o forse per non aver granché da spendere. Ma fatto sta la ripartenza, da questo punto di vista, è ancora lenta. Lo sanno tutti: la Fase 2 è quella della ripresa, ma non necessariamente di quella economica.
Un po’ più di gente la si trova ai tavolini dei bar e delle gelaterie che da oggi possono riaccogliere i loro clienti con ordinazioni al tavolo, e non solo con servizio da asporto. Tavolini distanziati l’uno dall’altro, ma tra i commensali si fa ancora fatica a rispettare il distanziamento sociale.
Ripreso a pieno regime, invece, il lavoro di barbieri, parrucchieri ed estetisti: prenotarsi ora è obbligatorio. Si lavora con visiera, mascherina e guanti. Un cliente alla volta, tutti suddivisi tra fasce orarie.
La nuova fase è partita.






