Costanza Rainò dona i capelli a ‘Una stanza per un sorriso’, in prima linea contro il cancro e i suoi effetti

La giovane cantautrice di Taviano ha donato ciocche dei propri capelli all’associazione ‘una stanza per un sorriso’ per aiutare le pazienti oncologiche a fronteggiare gli effetti indesiderati dei trattamenti del cancro

Un piccolo gesto per donare un sorriso a chi combatte contro il cancro, è quello dell’artista Costanza Rainò, che ha deciso di cambiare look per donare le ciocche dei propri capelli alle pazienti oncologiche.

Ogni anno sono oltre 120mila le donne costrette a fronteggiare una malattia debilitante e perniciosa, in grado di entrare violentemente nella vita dei pazienti alterando anche l’aspetto fisico e la percezione di sé. È per questo che l’associazione “una stanza per un sorriso” mette a disposizione dei malati oncologici una squadra di volontarie, estetiste, parrucchiere, nutrizioniste e psicologhe: per donare un sorriso, infondere coraggio, dare consigli e incoraggiare il recupero della propria immagine per poi fronteggiare la malattia con tutte le energie necessarie.

Una missione possibile solo con l’apporto e il sostegno esterno, come quello che venerdì scorso è giunto dalla giovane cantautrice originaria di Taviano, che ha deciso di cambiare look e di contribuire in tal modo alla restituzione di parte della serenità che gli effetti dei trattamenti di chemioterapia molto spesso tolgono ai malati oncologici.

Costanza Rainò

“Lo ammetto quando la mattina mi sveglio e mi guardo allo specchio vedo un’altra me in tutti i sensi  – afferma Costanza Rainò –  ma io penso che quando possiamo fare del bene dobbiamo sempre cogliere l’opportunità che la vita ci dà e ci riserva. Il bene si fa ma non si dice, ma se io non l’avessi visto fare non avrei mai pensato di compiere questo grande gesto”.

Il Progetto Sansone, lanciato dalla onlus ormai attiva da diversi anni, prevede la creazione di parrucche realizzate attraverso le donazioni di capelli o il contributo in denaro. Un piccolo gesto per sostenere la lotta di migliaia di pazienti.



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