D’Ambrosio, «Ruppi deve essere sepolto a Lecce»

Durante la celebrazione per il terzo anniversario della morte dell’Arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi che governè² la Chiesa di Lecce dal 1989 al 2009, Monsignor D’Ambrosio ha sollecitato le istituzioni pubbliche a dar seguito alle volontà testamentarie del suo predecessore

“Una sepoltura povera e disadorna come egli aveva chiesto, però dobbiamo dargliela.” Con queste parole l’Arcivescovo di Lecce Domenico D’Ambrosio ha dato avvio alla celebrazione in ricordo di Cosmo Francesco Ruppi, nel terzo anniversario della sua morte.

D’Ambrosio succeduto a Monsignor Ruppi nel 2009 ha voluto dare pubblica testimonianza del desiderio che il predeceessore aveva manifestato nel proprio testamento. “Non è possibile-  ha detto il Vescovo – che impedimenti burocratici vietino oltremodo di dare compimento a una legittima e naturale aspirazione umana di chi come Cosmo Francesco Ruppi ha servito questa città e questa Chiesa per più di vent’anni.”

Subito dopo la morte si venne a sapere, dalla lettura del testamento, che Ruppi aveva scelto di non essere sepolto nella sua città natale, Alberobello, bensì nella sua città d’azione, Lecce e in particolare nella cripta della chiesa cattedrale dove riposano le spoglie di altri arcivescovi di Lecce.

Dal giorno della morte ad oggi le spoglie di Monsignor Ruppi attendono di essere ancora traslate in cattedrale a Lecce per via della mancato nullaosta della Sopraintendenza ai Beni Architettonici che non dà la possibilità di toccare pietra in un luogo storico cosi importante come il Duomo.

Alla concelebrazione presieduta da Monsignor D’Ambrosio hanno preso parte numerosi sacerdoti del clero leccese e alcuni ex collaboratori di Monsignor Ruppi insieme a tanti fedeli provenienti da tutto il territorio della Diocesi di Lecce.



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