Stop alla discussione delle cause nelle aule del Tar, da novembre udienze da remoto

L’alternativa è stata prospettata al Presidente del Consiglio di Stato dall’Avvocato Pietro Quinto. Patroni Griffi ha sposato la proposta intervenendo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Da novembre non sarà più consentita, per effetto della pandemia, la discussione delle cause da parte degli avvocati nelle aule della Giustizia Amministrativa (TAR e Consiglio di Stato).

Vi è, però, un’alternativa che era stata prospettata al Presidente del Consiglio di Stato Patroni Griffi dall’Amministrativista leccese Pietro Quinto, che ha ricoperto nel recente passato la carica di Presidente della Camera Amministrativa di Lecce, Brindisi e Taranto, alla cui iniziativa hanno fatto seguito le sollecitazioni della Camera Amministrativa di Bari e delle Associazioni di categoria.

Si tratta della possibilità, su richiesta degli Avvocati, della discussione delle cause da remoto, cioè a mezzo telematico.

Alla sollecitazione del legale leccese aveva risposto il Presidente Patroni Griffi, esprimendo la sua adesione alla proposta e assicurando che sarebbe intervenuto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri perché fosse adottato un provvedimento autorizzativo in tal senso.

L’intervento del numero uno di “Palazzo Spada” è risultato determinante, per cui nel D.L. pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre, è stata autorizzata per il periodo che va da novembre a gennaio la discussione da remoto delle cause non essendo più consentita la discussione in presenza.

“Si tratta – ha commentato l’Avvocato Quinto – di un rimedio estremamente utile per garantire, in ogni caso, la dialettica processuale con la fondamentale partecipazione dell’Avvocato alla decisione delle cause che costituisce elemento indispensabile di civiltà giuridica”.