
Basterebbe ascoltare i cori che si levano da alcuni settori degli stadi italiani durante le partite di Calcio per rendersi conto immediatamente della situazione in cui ci troviamo. Le forze di polizia sono additate come nemici da affrontare, come bersaglio da colpire, come pretesto da utilizzare per polemica politica a basso costo.
Ai nostri figli non abbiamo insegnato il rispetto per se stessi e si vede. Non abbiamo insegnato il rispetto per le Istituzioni, siamo corresponsabili di questo clima irrespirabile in cui lasciamo annaspare il vecchio senso dello Stato.
Oggi lanciare un sasso ad un carabiniere è un fatto normale, un fatto da giustificare, come è normale prendere a schiaffi un insegnante a scuola, picchiare il docente che ha rimproverato duramente quello studente lavativo e maleducato. Perché meravigliarsi di ciò che ci circonda? Siamo i primi protagonisti di questo teatrino dove la civiltà vacilla e il rispetto delle pubbliche Istituzioni è venuto meno. A furia di attaccare, sparlare e offendere gli amministratori pubblici e i governanti ci siamo ritrovati ad essere schiacciati da una valanga rovinosa. Le istituzioni non possono permettersi di manifestare in piazza, non possono scioperare, non possono abbandonare la posizione, perché se lo facessero chi terrebbe in piedi questa baracca pericolante chiamata Italia?