Carceri maleodoranti, sovraffollate e con condizioni igienico-sanitarie inadeguate. A denunciare la situazione dei luoghi di detenzione pugliesi è il Sindacato autonomo penitenziaria (Sappe), in seguito alle visite effettuate presso le strutture della regione.
Una situazione disastrosa su tutti i fronti, lamenta il sindacato, che non garantisce adeguate condizioni di vita ai detenuti e, a causa della carenza di personale, adeguate condizioni di lavoro alla Polizia Penitenziaria.
Troppi detenuti, ma poco personale
Il primo problema emerge dai numeri. Dai dati riportati dal Sappe, è subito chiaro che l’emergenza riguarda in primo luogo il sovraffollamento delle carceri pugliesi: 3700 detenuti a fronte dei 2300 posti disponibili, superando del 65 % la capienza, rispetto alla media nazionale del 20%. Ad essere il più affollato sarebbe il carcere di Taranto che ospita il 110% di unità oltre la disponibilità.
Se ci sono più detenuti di quelli previsti, dall’altro lato ci sono pochi poliziotti. Al momento ci sono 1900 uomini, contro i 2400 del 2001. In soldoni, questo significa che ogni poliziotto dovrà occuparsi di 2 detenuti, rendendo di fatto impossibile l’apertura dei nuovi padiglioni costruiti, ad esempio, nelle carceri di Lecce e di Trani. Tutto ciò si traduce in edifici sempre meno presidiati, soprattutto nelle ore serali e notturne, e rischio di insicurezza tanto per i detenuti che per i poliziotti.
Pessime le condizioni igienico-sanitarie
Altro aspetto disastroso, fanno sapere dal sindacato, riguarda le condizioni in cui i detenuti vivono. Spetterebbe alla Asl fare i controlli due volte l’anno, come previsto dalla legge, per garantire la corretta gestione sanitaria delle carceri. “Ci viene riferito – riporta il Sappe – che questi controlli quando vengono fatti (quasi mai), non sembrano essere stati efficaci, considerata la situazione disastrosa in cui versano le carceri pugliesi”. Sono state le scoperte durante le visite in Puglia a spingere il sindacato alla protesta: dai “cubicoli stretti e maleodoranti con il bagno a vista alle sezioni detentive in cui cadono pezzi di intonaco, muri scrostati e precaria assistenza sanitaria, mancanza di medicinali e cucine fuori legge”.
Le azioni del sindacato, la prima richiesta ai sindaci
“Se la situazione non si sbloccherà – dichiarano – il Sappe chiederà ai sindaci delle città in cui sono presenti le carceri, di intervenire chiudendo tutte quelle sezioni detentive che non rispettano le condizioni igienico-sanitarie così come prevede la legge, poiché, oltreché offendere la dignità dei detenuti, non consentono alla polizia penitenziaria di poter lavorare in maniera adeguata. Il Sappe, dal canto suo, provvederà ad informare della situazione anche il magistrato di sorveglianza, l’ispettorato del lavoro, il presidente della Regione e i presidenti delle Province”.
