Maturità ai tempi del Covid, un’ora per il primo esame importante della vita

È tutto pronto per l’Esame di Stato, “stravolto” a causa del Coronavirus. Gli studenti sosterranno un colloquio. Dopo la prova di un’ora sarà tutto finito.

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Il Coronavirus che ha cambiato le abitudini degli italiani, costringendoli a stare a distanza di sicurezza, ha stravolto anche l’esame di Stato, uno dei momenti più belli e importanti per uno studente. Dopo la maturità, nulla sarà più come prime e i ricordi legati a quei giorni accompagneranno una persona per il resto della sua vita. Ma c’è una cosa che il Covid19 non ha cambiato. Il mix di emozioni spesso contrastanti che proveranno gli alunni quando arriveranno, puntuali, a scuola. Nelle scuole chiuse da quasi cento giorni e riaperte per l’appuntamento con la commissione.

Anche se non ci sarà la prima prova scritta, anche se quest’anno sarà tutto diverso, i maturandi avranno passato la notte a ripassare, a cercare di ricordare quegli argomenti dell’elaborato che non si sono fissati nella mente, a smentire le fake-news come quella che si potrà essere bocciati se ci si presenta con la febbre (una bufala). E non mancheranno i riti scaramantici, le chiacchierate con gli amici fino a tarda notte, i consigli scambiati con i compagni di classe lasciati quando è scoppiata la pandemia e ritrovati online, durante le video-lezioni.

Tutto pronto quindi, anche se sono state tante le difficoltà incontrate in questo percorso scandito dal virus e superate. La campanella suonerà ‘simbolicamente’ alle 8.30 per tutti i quasi 500mila maturandi, realmente solo per chi dovrà sostenere il colloquio davanti ad una commissione composta da sei membri interni più il presidente, unico ‘estraneo’. Tutti dovranno indossare la mascherina (i guanti non sono obbligatori) e mantenere una distanza di almeno due metri.

Dopo le formalità di rito e le ‘regole’ stabilite per scongiurare rischi scatterà la prova. I candidati avranno a disposizione un’ora, minuto più minuto meno. Poi sarà tutto finito. Dovranno lasciare l’istituto subito dopo l’interrogazione. E per loro comincerà l’estate, la più bella, senza pensieri, senza preoccupazioni. Mesi spensierati prima di intraprendere un’altra strada, che sia quella dell’università o del mondo del lavoro. Così almeno dovrebbe essere.



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