La fase 1 della campagna di vaccinazione non è ancora terminata, ma secondo l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco una volta conclusa la somministrazione delle dosi a medici, infermieri e operatori socio-sanitari che, in questi lunghissimi mesi di lotta al Coronavirus, hanno combattuto la battaglia sul campo e agli anziani ospiti delle rsa, dovrebbe toccare agli insegnanti e a tutto il personale legato al mondo della scuola.
Il ragionamento, scritto nero su bianco in un lungo post condiviso sulla sua pagina facebook è chiaro. L’unica arma per sconfiggere il virus e tornare alla “normalità” è il vaccino. C’è quello della Pfizer-BioNtech, nelle scorse ore l’Ema, l’autorità europea che vigila sull’immissione in commercio dei farmaci in tutta l’Unione, ha dato il via libera a quello di Moderna e presto arriverà il vaccino Astra-Zeneca. Nei prossimi mesi, quando dovrebbe essere conclusa la fase1 si avranno più dosi a disposizione.
Per questo, dopo aver messo in sicurezza il sistema sanitario dovrebbe toccare alla scuola. Perché, secondo Lopalco, l’unico modo per rendere una scuola sicura è quello di proteggere chi ci lavora. «Come per gli operatori sanitari – si legge – se vogliamo garantire il mondo della scuola vacciniamo subito gli operatori scolastici».
“Iniziamo la fase 2 della campagna vaccinale dalla scuola”
Secondo l’epidemiologo che ha guidato la task force della Regione durante l’emergenza «vaccinare gli insegnanti in estate avrà poco senso, visto che i risultati si avrebbero nell’anno scolastico 2021-22 quando, si spera, le ondate pandemiche saranno solo un brutto ricordo».
I vantaggi, a suo dire, sarebbero tanti:
- proteggere una popolazione a rischio di contagio e con molti portatori di fragilità
- limitare i focolai scolastici
- evitare l’interruzione dell’attività scolastica in presenza di uno o più studenti positivi
- creare dei “blocchi” nelle catene di trasmissione che passano per la scuola.
«L’unica vera sicurezza contro il virus è la vaccinazione. Se davvero teniamo alla scuola, proteggiamola nella sua componente più importante» ribadisce Lopalco che, prima di lanciare la proposta, ha voluto soffermarsi sul concetto di sicurezza.
Il concetto di sicurezza per Lopalco
«Per molti il concetto di sicurezza coincideva con l’aumentare a dismisura il numero di test, i famigerati tamponi a tappeto. Per altri con l’utilizzo di app e tracciamento. Alcuni hanno perfino immaginato che la sicurezza in un’aula scolastica potesse aumentare con l’uso di banchi a rotelle. A questo proposito – si legge – il dibattito sulla scuola in presenza è stato certamente fra i più agguerriti e ha posto il decisore politico, in tutto il mondo, davanti a scelte difficilissime. Non esistono due paesi, ma nemmeno due regioni all’interno dello stesso paese, guardate che sta succedendo in Germania, che abbiano preso identiche decisioni sulla scuola a parità di livelli di rischio. Il motivoè semplice: non esistono dati certi sul ruolo della didattica in presenza sulla circolazione virale e il tema scuole è politicamente estremamente sensibile perché impatta sulla vita di ogni famiglia».
L’unica cosa che può scacciare via “uno dei virus più diffusivi e letali che negli ultimi 100 anni ha attraversato il nostro pianeta”, è il vaccino. Partendo a febbraio, parole di Lopalco, dalla scuola.
