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“Posso essere quello che voglio?”, Unicef lancia la campagna #8marzodellebambine

Sembra passato molto tempo dalle prime conquiste sociali delle donne, da quell’inizio del secolo scorso tanto travagliato e tanto burrascoso. Sembra passata un’eternità da quando alle donne non era concesso di votare, quando alle donne non era permesso di studiare, eppure, a pensarci meglio, il tempo trascorso è, in realtà, molto poco.

Una bambina del terzo millennio non sa ancora quanto le sue nonne hanno combattuto per permetterle di votare, per cercare di farla vivere in un posto più sicuro dove la violenza contro le donne non esiste (se solo ci fossero riuscite…). Quella bambina non sa ancora tutto questo, ma lo imparerà e deciderà lei chi sarà: una madre e una brava casalinga, un indipendente avvocato affermato, un medico o una dirigente d’impresa.

L’8 marzo, come ogni anno, si festeggia la Giornata Internazionale della Donna e Unicef Italia rilancia la campagna #8marzodellebambine con un nuovo video “Posso essere quello che voglio?” per ricordare al mondo che il futuro di tante bambine, ragazze e donne dipende da noi tutti.

Ancora tanto da fare

A guardarsi indietro, i progressi non mancano: negli ultimi vent’anni il numero di ragazze che non vanno a scuola è diminuito di 79 milioni e la percentuale di ragazze fra i 15 e i 19 anni vittime di mutilazioni genitali femminili è diminuita dal 47% nel 1995 al 34%.

Ma questo non basta, soprattutto in una società in cui la parità dei sessi sembra ancora lontana e la violenza contro le donne è un fenomeno molto diffuso. Non bisogna smettere di lottare. Nel 2016, le donne e le ragazze rappresentavano il 70% delle vittime di tratta a livello globale registrate, la maggior parte per sfruttamento sessuale.

Una ragazza su 20 fra i 15-19 anni – circa 13 milioni – ha subito uno stupro nella sua vita, una delle più violente forme di abuso sessuale che le donne e le ragazze possano vivere. Tra le adolescenti tra i 15 e i 19 anni il suicidio è attualmente la seconda causa principale di morte; la prima causa è legata alla maternità. 970.000 ragazze adolescenti fra i 10 e i 19 anni convivono con l’HIV oggi, rispetto alle 740.000 del 1995; ogni anno 12 milioni di ragazze sono costrette a matrimoni precoci durante l’adolescenza.

“Con la campagna #8marzodellebambine intendiamo ricordare a voce alta che se garantiamo gli strumenti adeguati a poter sviluppare le proprie potenzialità, ogni bambina, ragazza o donna nel mondo può fare la differenza nella vita della sua comunità. Quest’anno inoltre vogliamo dedicare idealmente questa giornata alle ricercatrici che in Italia hanno raggiunto importanti risultati nella ricerca su Covid-19”, ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.

Posso essere quello che voglio?

Il video della campagna promossa da Unicef Italia affianca icone femminili ribelli, coraggiose, che hanno fatto la storia dell’umanità. Dalla nuovissima e giovanissima Greta Thunberg a Malala Yousafzai, Frida Khalo, Anna Frank, Madre Teresa di Calcutta, Audrey Hepburn – ad immagini di bambine di tutto il mondo, che hanno davanti un futuro tutto da costruire. Un futuro per cui lottare e diritti da conquistare.

L’8 marzo è delle donne che hanno lottato per i loro diritti e delle bambine che ancora dovranno farlo.

Partecipa alla campagna #PossoEssereQuelloCheVoglio: https://8marzo.unicef.it/



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