‘Il PPI di Nardò va salvato, la città ha già dato troppo’, il Sindaco Mellone scende in campo

Contro il rischio ridimensionamento o addirittura il rischio chiusura del Punto di Primo Intervento di Nardò prende una posizione forte il primo cittadino Pippi Mellone. ‘La nostra comunità ha dato troppo alle legittime esigenze di razionalizzazione della sanità pugliese’.

Trasformazione in h12 dei due ambulatoridi Ortopedia e Radiologia con potenziamento dei servizi relativi. È questa la proposta del sindaco di Nardò, Pippi Mellone, che ha chiesto un incontro al presidente e assessore alla Sanità della Regione Puglia Michele Emiliano, al direttore del Dipartimento regionale della Salute Giovanni Gorgoni e al direttore della Asl Lecce Silvana Melli, sulla questione del Punto di Primo Intervento, destinato a un futuro molto incerto perché al di sotto degli standard numerici imposti dal Ministero.
 
Infatti, il dato degli accessi che registra il PPI di Nardò, con operatività h24, è lievemente inferiore alla soglia richiesta (5730 accessi nel 2015 a fronte dei 6000 richiesti) e quindi teoricamente destinato a ridimensionamento/chiusura. Questo dato, però, è fortemente condizionato dalla ridotta operatività imposta agli ambulatori di Ortopedia e di Radiologia presenti nello stesso presidio dell’ex “Sambiasi”, aperti in h6, che riduce nettamente la confluenza verso il PPI e quindi il numero degli accessi allo stesso. La proposta del sindaco Mellone ai vertici della sanità regionale, maturata anche a seguito di un confronto con gli operatori del presidio sanitario neretino, consentirebbe agevolmente al PPI di far crescere gli accessi e di non rischiare i provvedimenti drastici che invece appaiono all’orizzonte.
 
«Fuori dai tecnicismi e dalle soluzioni concrete – sottolinea il sindaco Mellone – questa città ha già fornito un contributo altissimo, persino eccessivo, alla legittima esigenza di razionalizzazione del sistema sanitario della nostra Regione, in barba ai dati di utilizzo, al bacino di utenza, alle dimensioni del territorio. Siamo convinti da tempo che ci siano inspiegabili scelte di illogicità compiute ai danni dei cittadini che rappresento negli ultimi anni di gestione sanitaria a livello regionale. E che ulteriori scelte nella stessa direzione siano ancora più illogiche e ai confini dell’accanimento».



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