Basta con la Guerra, basta con il suono delle Armi

Ad un anno esatto dal massiccio attacco missilistico di Hamas su Israele, la riflessione dello storico Donato Maglio

Oramai il conflitto in Medio Oriente, che vede coinvolti Israele ed i territori di confine, è arrivato ad un punto di non ritorno, dove non esistono assolutamente né vincitori né vinti tra gli Stati belligeranti.

Gli unici perdenti sono i civili, in particolare donne e bambini che dal 7 ottobre 2023 muoiono ogni giorno per la sola colpa di essere palestinesi, libanesi, israeliani, di essere nati in una terra che, in rari casi, ha vissuto periodi di pace.

Quaranta mila morti tra i palestinesi che pagano il prezzo di trovarsi, innocentemente, vicino ad obiettivi ritenuti sensibili da Israele, lo Stato ebraico invece, sentendosi continuamente minacciato, soprattutto da un anno a questa parte, cerca di difendere i propri cittadini rapiti, uccisi, in fuga da territori di confine che sono, anch’essi, il mirino preferito di hamas da est, di hezbollah da nord e degli Uthi da sud.

Questa guerra ha scatenato una continua caccia all’uomo, un antisemitismo che ricorda molto quello di ottant’anni fa, con minacce e insulti a persone che, l’ antisemitismo, la deportazione e i lager gli hanno vissuti sulla propria pelle. Bisogna finirla, una volta per tutte, con queste storie macabre. L’ essere umano, dalle tragedie del ventesimo secolo, non ha imparato nulla.

Il 24 agosto 1939, il venerabile Pontefice Pio XII, nell’imminente vigilia della seconda guerra mondiale culminata con l’occupazione da parte della Germania nazista della Polonia pronunciò, attraverso un radiomessaggio, delle parole che ancora oggi tuonano grandemente, delle parole contro la guerra, in favore della Pace: <<…È con la forza della ragione, non con quella delle armi, che la Giustizia si fa strada… La politica emancipata dalla morale tradisce quelli stessi che così la vogliono. Imminente è il pericolo, ma è ancora tempo. Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo… Ci ascoltino i forti, per non diventar deboli nella ingiustizia. Ci ascoltino i potenti, se vogliono che la loro potenza sia non distruzione, ma sostegno per i popoli e tutela a tranquillità nell’ordine e nel lavoro>>.

Queste parole non vennero ascoltate così come tante altre e, purtroppo, sappiamo cosa avvenne. Così come Pio XII anche Papa Francesco, da oltre due anni, continua a tuonare con forti ed incisive parole: <<Fermate la guerra! Fermate le guerre… Si sta distruggendo il mondo, si fermino le guerre finché siamo in tempo>>.

Ma questa situazione tragica che oramai fa parte delle cronache nere di ogni giorno, che spero non sia arrivata ad con un punto di non ritorno, non rappresenta la fine di tutto e di ogni speranza per la Pace che è sempre possibile. Cessino gli odii e le violenze. Ci si sieda ad un tavolo e si parli di Pace, affinché gli sconfitti non siano gli innocenti ma i cannoni, i fucili, i carri armati ed i missili “intelligenti”.