In servizio dall’inizio del 2019, non avrebbero percepito un solo centesimo per il lavoro svolto. Si tratta delle indennità di progetto da corrispondere a personale medico e operatori sanitari per il servizio di trasporto in emergenza del neonato (Sten). A lanciare l’allarme è Fsi-Usae Lecce che avanza una richiesta urgente alla Asl di Lecce ed alla Regione Puglia.
Dal 1° novembre 2017, giorno di inaugurazione del servizio Sten, gli operatori sanitari dedicati all’emergenza del neonato si occupano di trasportare in ambulanza i piccoli pazienti in condizioni di emergenza. Il trasporto avviene verso i reparti di Terapia intensiva o verso le altre unità specialistiche, a seconda della diagnosi (Cardiochirurgia, Chirurgia o altro ancora), mentre la chiamata parte dal centro spoke, ossia quello trasferente.
Ma dal 2019 in poi, medici e infermieri in servizio non hanno percepito nulla a fronte del lavoro svolto. Nonostante l’impegno e la dedizione che il personale mette quotidianamente, non vi è alcuna remunerazione per il servizio prestato. Il personale giornalmente mette il massimo dell’impegno e della professionalità affinché ogni Neonato possa essere sempre abbracciato dai propri genitori e soprattutto possa essere portato a casa dopo le cure.
Le richieste del sindacato
“La Segreteria Territoriale Fai-Usae Lecce, ritiene indifferibile ed urgente la corresponsione del pagamento delle indennità previste dal Progetto Regionale Sten al personale dipendente medico ed infermieristico dell’Utindel P.O.V. Fazzi di Lecce da circa due anni, e pertanto in caso di mancato adempimento previsto per la corresponsione degli arretrati dall’1/01/2019 a tutt’oggi ai propri associati saremo costretti nostro malgrado a dichiarare lo stato di agitazione del suddetto personale”.
