“Sub tutela Dei – il giudice Rosario Livatino”, a Copertino una mostra sul magistrato ucciso dalla mafia

L’esposizione si svolgerà Presso Masseria La Tenente dal 13 al 21 aprile ed è promossa dalla Caritas della Diocesi di Nardò-Gallipoli

“Presso Masseria La Tenente di Copertino, bene confiscato alla malavita organizzata nel 2014, in collaborazione con il Comune di Copertino, approderà una mostra dedicata a Rosario Livatino, il magistrato ucciso da un’organizzazione mafiosa nel 1990 e proclamato beato nel 2021. Nei prossimi giorni la mostra “Sub tutela Dei – il giudice Rosario Livatino”, realizzata nel 2022 per il Meeting di Rimini da Libera Associazione Forense, Centro Studi Rosario Livatino e Centro Culturale Il Sentiero, farà una tappa molto significativa nel territorio leccese.

L’esposizione si svolgerà dal 13 al 21 aprile con ingresso libero, è promossa dalla Caritas della Diocesi di Nardò-Gallipoli, diretta da don Giuseppe Venneri, che è affidataria della struttura attraverso la Fondazione Fare Oggi e in collegamento con il progetto “Opera Seme”.

Dal 12 al 14 aprile, inoltre, sarà esposta la più importante reliquia del magistrato di Agrigento: la camicia che indossava al momento dell’omicidio, mentre si recava, senza scorta, in tribunale, per mano di quattro sicari assoldati dalla Stidda agrigentina.

La reliquia giungerà a Copertino il 12 aprile alle ore 18:00 nel piazzale antistante la chiesa di San Giuseppe Patriarca e alle ore 19:00 il Vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, Mons. Fernando Filograna, presiederà la celebrazione eucaristica nella Parrocchia Sancta Maria ad Nives. In questi giorni sono stati organizzati momenti di riflessione con le scuole e con i giovani della città e della Diocesi con testimonianze assai importanti da parte di Magistrati impegnati attivamente nella lotta alla criminalità organizzata e provenienti dal mondo cattolico.

La mostra “Sub tutela Dei – il giudice Rosario Livatino” fin da settembre 2022, subito dopo il Meeting, ha avuto un boom di prenotazioni, venendo proposta in oltre 70 città. Questa esposizione inoltre è giunta in luoghi in cui le mostre del Meeting non erano mai arrivate, soprattutto nelle aule dei Tribunali, come a Benevento, Bologna, Brescia, Como, Genova, Milano, Torino, Lamezia Terme, Padova, in quest’ultima sede con l’intervento del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Magistrati e avvocati hanno “adottato” il giovane collega siciliano elevato all’onore degli altari, che pagò con la vita le sue innovative indagini antimafia. Livatino si è affermato come un testimone vivo, senza che ciò fosse stato minimamente pianificato, per l’attrattiva che ha suscitato in chi ha voluto conoscere la sua storia.

Le varie sezioni di cui è composto il percorso della mostra “Sub tutela Dei” presentano i principali momenti della vita del giovane magistrato, a partire dal giorno dell’agguato e della sua uccisione. Viene poi presentata la sua formazione personale e umana, con il riferimento alla sua famiglia, al contesto storico del suo tempo e alla sua profonda religiosità. Vengono inoltre approfonditi la sua formazione professionale e il suo operato come giudice, rilevando come egli abbia risposto al difficile contesto sociale e alla scarsità di mezzi mettendo tutta la sua intelligenza, la sua passione, il suo impegno e il suo estremo rigore professionale nella ricerca della verità e della giustizia al servizio del bene comune, tanto da attirare l’attenzione dei mafiosi, che decisero di eliminarlo. Infine si dà spazio al martirio e alla beatificazione di Rosario Livatino e, a conclusione della mostra, si evidenzia l’eredità lasciataci da Livatino, accennando al ruolo della Chiesa nella resistenza alla mafia con un video di testimonianze di donne e uomini che in vari modi lo hanno conosciuto ed incontrato, chi fisicamente, chi attraverso i suoi scritti.